Gli Internati Militare Italiani godevano di minori garanzie rispetto ai militari di altri paesi belligeranti che condividevano con loro i campi. Parliamo dei prigionieri di nazionalità inglese, francese, belga, americana e di altri paesi a questi alleati mentre particolare durezza era riservata ai prigionieri russi per il fatto della mancata adesione del loro paese alla Convenzione di Ginevra. Anche agli italiani non veniva applicata la citata convenzione in quanto non erano riconosciuti come prigionieri di guerra, per essi era stata creata una categoria speciale quella degli Internati Militari Italiani (IMI) che prevedeva il lavoro coatto o la trasformazione in lavoratori civili con qualche beneficio di cibo e movimento. Il passaggio inverso da lavoratore civile ad internato era comunque discrezionale e spesso punitivo. I lavori cui erano poi sottoposti i lavoratori erano spesso peggiori della prigionia stessa nei campi.
A quattro fidentini una medaglia per la loro fedeltà alla patria (articolo pubblicato sul settimanale "Il Risveglio" in distribuzione domani)
Alla lista dei fidentini che hanno ottenuto la Medaglia d'Onore in quanto internati, civili o militari (IMI), nei campi di concentramento nazisti, si aggiungono ora altri quattro ex-internati militari. Nel gennaio del 2010 la medaglia era stata conferita ad Ettore Ponzi successivamente, anche per interessamento del'Associazione Reduci da prigionia di Fidenza, altri fidentini sono stati insigniti nel corso del 2011. Come negli anni precedenti la cerimonia di consegna avverrà da parte del Prefetto il 27 gennaio in occasione delle iniziative del Giorno della Memoria. L'onorificienza è un tardivo riconoscimento della loro fedeltà alla patria durante il periodo di prigionia nei lager tedeschi nella seconda parte della guerra tra il settembre 1943 e la primavera 1945. Si tratta di storie diverse ma comune è il senso dell'onore che da esse si può trarre. Nel tracciare la storia di ognuno ci si scontra tuttavia con la difficoltà connessa alla mancanza di documentazione, ma anche al silenzio che gli internati hanno mantenuto dopo il loro ritorno a casa. Ciò incide sulla diversa ampiezza delle nostre note che seguono.
Stammlager XVIIA
Alla memoria il conferimento per Adorni Remo, militare classe 1914 catturato a Bolzano il 9 settembre 1943 ed internato nel lager XVIIA in territorio austriaco a Leobesdorf e nel campo di lavoro di Enzesfeld sino all'aprile 1945. Arruolato il 4 giugno 1940 Adorni nel 36° C.A. di stanza a Vicenza, militò prima in Jugoslavia poi in Romania ed infine in Russia sul fronte del Don. Adorni fu decorato di Croce di Guerra per la Campagna di Russia dell'armata C.S.I.R (Corpo Spedizione Italiano in Russia). Dopo la ritirata rientrò in patria e, come già abbiamo detto, catturato a Bolzano mentre era in servizio presso la caserma del “Battaglione Genieri”. Caricato su un treno ebbe modo di incontrare il fratello, pure prigioniero, i due giungeranno allo stesso campo. Il viaggio da Bolzano al luogo di prigionia fu comunque un'esperienza disumana ed i prigionieri una volta giunti al campo furono immediatamente sottoposti ad una doccia gelide ed inviati al lavoro. Ad Adorni venne, in un primo momento, assegnata l'esecuzione di lavori in nuratura per passare poi alla riparazione di automezzi e alla fine l'attività di barbiere. Come ha avuto modo di raccontarci il figlio “l'avvenimento che più lo ha segnato si riferisce ad un fatto drammatico: il fratello, rivoltatori fisicamente ad un ufficiale tedesco, corse il pericolo di essere fucilato. Mio padre implorò per lui pietà, rivolgendosi ad un altro ufficiale che abitualmente si recava da lui per fruire del servizio di barberia. Grazie a questo intervento, fu concessa pietà a mio zio, ma entrambi furono sottoposti a fustigazione e ad una settimana da trascorrere in isolamento:”Documento di riconoscimento
di Renzo Aimi per avviamento
al lavoro coatto
Stammlager XIIA
Il soldato Giavarini Ermete, militare classe 1923 vivente, fu fatto prigioniero in Francia a Marsiglia il 28 settembre 1943 dalle truppe tedesche per essere avviato su un carro ferroviario al campo di concentramento a Coblenza Stalag XIIA dove rimase sino all'agosto 1945. Costretto ad un lavoro molto pesante che aveva difficoltà a svolgere. Veniva pertanto frequentemente punito con delle frustate che sente ancora sulla sua pelle. Malgrado ciò ce la fece ed il 25 marzo 1945 fu liberato dalle truppe americane ed il 25 agosto 1945 finalmente potè ritornare “nella nostra bella Italia”, queste le sue parole.Stammlager IIIC
Vascelli Renzo, militare della classe 1913 è tuttora vivente. Catturato il 10 settembre 1943 fu internato nello Stammalger IIIC di Kustrin, oggi in territorio polacco, per essere subito assegnato al lavoro a Ebersvalde presso la ditta Ardelt-Werk sino all'aprile 1945. Dopo la presa del campo da parte dell'esercito russo fu trattenuto sino al settembre 1945 per poi ritornare in patria.Le Medaglie d'Onore La Repubblica italiana con Legge n. 296/2006 ha concesso una medaglia d’onore ai cittadini italiani (militari e civili) che nell’ultimo conflitto mondiale furono deportati e internati nei lager nazisti.
Vedi anche: http://www.ponziettore.it/lager.html
Inviato il 29 luglio a 14:29
Sono il nipote di Aimi Renzo e penso che sia giusto che non bisogna MAI DIMENTICARE.Andrea