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Medea

Da Loredana V. @lorysmart

Medea

Tutti ora aborrono la donna che ha appena accoltellato a morte le sue tre figliolette. Pochi ricordano che nemmeno un mese prima un padre aveva ucciso i suoi due bambini (avuti da due donne diverse) o l’ingegnere svizzero che tempo fa, all’inizio del 2011, ha ammazzato le sue due gemelline, i corpi delle quali non sono mai stati ritrovati. Perché un simile comportamento risulta più esecrabile se a compierlo è una madre anziché un padre? Perché l’amore di una madre dovrebbe essere differente da quello di un padre? Forse perché alle donne è dato di sopportare la gravidanza e il parto? Ma genitori si è ambedue, e su ciascuno dei due incombe l’onere dell’educazione e della protezione dei figli.

La famiglia, che rappresenta l’embrione della società, è anche lo specchio delle sue storture e dei suoi conflitti. Gli infanticidi (*) o, meglio, i figlicidi a volte sono spesso  la manifestazione di rapporti familiari ormai compromessi, dove si evince l’incapacità e la paura di affrontare un futuro che si presenta incerto senza il supporto del partner o di altri familiari. Le difficoltà ritenute insormontabili fanno scattare dapprima la frustrazione e in seguito l’aggressività, ed a patire sono ovviamente i soggetti più deboli. Ma per la cultura italiana e cattolica, che in ogni madre vede una rappresentazione della Madonna, il reato di soppressione dei propri figli è un delitto impossibile, incredibile, psicologicamente inaccettabile. La madre che vede un figlio crescere dentro di sé , lo mette al mondo, lo cura, lo istruisce, gli dedica il proprio tempo, sacrifica per lui il proprio lavoro, le proprie relazioni: tutto questo è “naturale”, direi perfino genetico. Quindi l’omicidio di un bambino, di un figlio spesso viene addebitato alla follia, a quel seme maligno che si impossessa della sua mente. Nel caso del padre, dove questo legame “fisico” con il figlio non esiste, cosa si può invocare? O la sindrome di Medea non è solo delle madri?

(*)Per la vigente legislatura è considerato infanticidio solo la soppressione del neonato, per quello parlo di “figlicidio”, ammesso che un tale termine esista.



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