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Medea, Giuditta, Dalila: nostalgica pressochè inutile.

Da Lupussinefabula
Medea delacroix

Medea delacroix (Photo credit: Wikipedia)

 

Molto spesso nelle nostre scelte quotidiane manca la determinazione, la capacità di portare avanti alcune idee e di opporsi alle idee imperanti degli altri; manca la forze di reagire e si sta ad aspettare che siano gli eventi (o gli altri) a decidere per noi.

Ci sono dei periodi in cui ciò accade più frequentemente, degli altri periodi in cui invece siamo in grado di essere maggiormante autonomi.,

Personalmente, a volte mi trovo ad ammirare alcuni esempi mitologici per poi aborrire me stessa per i pensieri che mi passano alla testa.

 

A volte vorrei avere la cruda determinazione di Medea quando servì da mangiare a Giasone i loro figli. O di Giuditta che decollò Oloferne; o di Dalila quando tagliò i capelli nel sonno a Sansone.

 

Io vorrei.

 

Ammiro i quadri biechi e le sensazioni che mi trasmettono questi episodi macabri, e ne ho paura; ne resto atterrita. a volte vorrei avere anche solo un granello del loro coraggio, pur non dovendo ammazzare nessuno- si capisce.

Ciò che però più mi fa paura, nel pensare a questi modelli come modelli di azione, è la spregiudicatezza delle loro azioni, specie in riferimento all’episodio di Medea. Questa donna giunge praticamente alla follia, anche se la tragedia sembra non parlare di ciò. E allora mi chiedo quale sia il limite sottile tra vendetta e crudeltà da un lato e follia dall’altro…

 



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