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Mediani d’apertura, la rivolta parte dai giornali di Rovigo

Creato il 26 luglio 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Umberto Nalio per Il Resto del Carlino – Rovigo

ERA NELL’ARIA, ma in molti hanno sperato fino alla fine che alla ventilata nuova regola riguardante i n. 10 non venisse dato corso. Nel consiglio federale di Parma è stato stabilito, come recita testualmente il comunicato, «Il Consiglio ha deliberato che dalia stagione sportiva 2012/2013 nei campionati di Eccellenza e di A potranno essere schierati nel ruolo di mediano d’apertura solamente giocatori di formazione italiana o eleggibili per la squadra Nazionale purché di età inferiore ai 23 anni». Quindi a partire dal 2012/13 dovranno essere disponibili almeno 34 aperture di formazione o eleggibili, numero minimo per dare copertura alle 10 formazioni dell’Eccellenza ed alle 24 della A. Abbiamo provato a stilare un elenco dei possibili numeri 10, andando a pescare anche in Serie B. Arrivando a raschiare il fondo del barile, siamo riusciti a contarne 28: Favaretto, Bocchino, Duca, Fratini, Brussolo, Zullo, Martinelli, Morisi, Falleri, Chiiion, Squarcini, Anversa, Ansaldi, Betto, Bruni, Gargiullo, Dotta, Pasqualina Gregnanin, Faiila, Bellini, Michelini, Pateiii, Marcato, Ruffolo,Vannini, Bonavoiontà, Miglio, Hostié, Lorenzetti, Veronese. A questi si potrebbero anche aggiungere i nomi dei vari Ambrosio, Fez e Ale; andrò Canale, che sono attualmente in Argentina. Ma anche così non ci sarà la possibilità di mettere in campo un’apertura per squadra.

Cosa aspettarsi? Di veder entrare in campo formazioni con giocatori fuori ruolo? Oppure costringere gli allenatori a partire con un centro n. 10 e l’apertura con il 12, per invertirli poi dopo qualche minuto dal fischio d’inizio? Ancora una volta la Fir ha cambiato le regole non curandosi della possibile programmazione delle società. Diverse di loro hanno già sottoscritto biennali con alcuni giocatori, dovendo rivedere gioco forza i propri piani. Cosa sarebbe accaduto se Bustos fosse andato a Brescia con un biennale? E’ inaccettabile che ogni anno vengano cambiate le regole, o spostate le categorie. Ma è ancor più vergognoso che le società accettino supinamente che tutto accada, senza la minima reazione. Non sarebbe più costruttivo programmare fin da ora un futuro in simbiosi tra Fir e la base, preparando uno staff tecnico di grosso spessore (non solo rimescolando di volta in volta i ruoli), da mettere a disposizione di tutto il movimento per far crescere i giovani? Non certo con il progetto Accademie che, costo esorbitante a parte, hanno saputo produrre giocatori che spesso non sono neppure capaci di prendere correttamente un up and under, pronti a regalarci delusioni come quelle del recente Mondiale Under 20.


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