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Mediaset, no comment Vivendi su interesse, faro su assemblea venerdì

Creato il 13 aprile 2015 da Digitalsat

Mediaset, no comment Vivendi su interesse, faro su assemblea venerdì«No comment» di Vivendi alle indiscrezioni sull'interesse che il gruppo dei media francese avrebbe per Mediaset e che secondo notizie circolate con insistenza andrebbe oltre l'asset rappresentato dalla pay tv Premium, per la cui acquisizione Canal plus è stato per mesi tra i principali interlocutori. Al di là dell'ufficialità, espressa all'Adnkronos da un portavoce della società, che peraltro non commenta mai i rumours, gli occhi sono puntati sulla strategia che Vivendi mostra di perseguire a livello globale.

Con una attenzione dichiarata per i contenuti, che hanno fatto parlare di Vincent Bolloré, il presidente della media corporation, di recente salito al 14,5% della società, come del successore naturale di Rupert Murdoch, Vivendi si appresta a comprare da Orange la piattaforma multimediale Dailymotion, al secondo posto nel mondo per i siti di distribuzione di video e musica dopo YouTube. E sempre sul fronte dei contenuti dall'inizio dell'anno girava insistente la voce di un interesse del gruppo francese per la cassaforte europea di Sky, Sky Plc, dove sono confluiti tutti gli asset europei di 21st Century Fox, società di Murdoch, che ne continua a detenere il 39%. Poi con una intervista a Ft l'amministratore delegato del gruppo, Arnaud de Puyfontaine, ha di fatto smentito questa ipotesi.

Di certo le strategie del gruppo di Parigi, con le possibili ricadute per l'Italia, si potranno chiarire dopo l'assemblea che si terrà venerdì a Parigi per l'approvazione del bilancio. Dopo le cessioni di Sfr e Gvt (a Telefonica) Vivendi si ritrova con un 'tesoretto' di circa 12 miliardi (al netto della distribuzione agli azionisti di un dividendo di 2,7 miliardi) e potrà essere uno dei protagonisti del risiko del settore in Europa.

Che il gruppo sia intenzionato a focalizzarsi sui contenuti non è una sorpresa per nessun addetto ai lavori. Il produttore televisivo Marco Bassetti, conversando con l'Adnkronos, si limita a rilevare che «tutte le grandi aziende europee dei media si stanno concentrando sui contenuti, se anche Vivendi lo fa non vedo dove sia la novità». Se l'Italia sarà al centro di una strategia di espansione del gruppo di Parigi si capirà più chiaramente dopo l'assemblea del 17 aprile ma forse ancor più dopo un altro appuntamento chiave, l'assemblea di Telecom Italia in programma il 20 maggio.

In quell'occasione si vedrà se Vivendi, destinata a diventare il primo azionista di Telecom Italia al posto di Telefonica, con il 5,7% dei capitale (e l'8,3% dei diritti di voto) dopo la vendita di Gvt agli spagnoli, avrà già portato a termine tutti gli adempimenti richiesti. Perché questo accada è necessario che dopo il via libera dell'Anatel, l'autorità per le tlc brasiliana, abbia ricevuto anche quello del Cade (l'antitrust). Senza l'ok delle autorità del settore la cessione non potrà essere perfezionata e di conseguenza i tempi per gli adempimenti e per l'ingresso nel capitale potrebbero allungarsi.


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