Per fortuna, però, uno Scienziato statunitense ha trovato il modo per risolvere la situazione e per indurre rapidamente nei medici qualcosa di analogo alla cefalea a grappoli. Ve lo spiego così a vostra volta potete illustrarlo ai vostri sanitari, a meno che non abbiano già letto l’articolo pubblicato sulla rivista Medical Hypotheses. Per capire quello che provano i loro pazienti con questo disturbo, è sufficiente che trangugino rapidamente una bevanda ghiacciata che contenga anche del ghiaccio tritato subito dopo aver mangiato dei biscotti secchi caldi. Con questa tecnica innovativa saranno in grado di provare la necessaria empatia e comprendere la necessità di un urgente trattamento.
Io invece ho sempre pensato che gli studenti di medicina e i medici fatti dovrebbero avere nei loro programmi formativi dei periodi nelle sale d’attesa e anche seguire loro stessi per le necessità mediche proprie e dei familiari le trafile che affrontano le persone normali, invece di imboccare le corsie preferenziali cui sono abituati. Conosceranno così le file, ma soprattutto la maleducazione, la superficialità, l’arroganza, la sbrigatività, la disattenzione, la supponenza di molti dei loro colleghi. Questo sarebbe utile per i loro pazienti, ma soprattutto farebbe bene a loro.