Continua il braccio di ferro fra l’ordine dei medici ed il Governo Renzi, colpevole dei numerosi tagli al servizio sanitario. Al primo giorno di protesta, lo scorso dicembre, chi di dovere ha reagito con un “silenzio assordante”. Così i medici hanno deciso di proclamare uno sciopero generale di 48 ore per il 17 e 18 marzo. I sindacati continuano a denunciare mancate assunzioni e carenze profonde e drammatiche nell’intero servizio sanitario nazionale che, senza un effettivo intervento statale, potrebbero risultare un danno gravissimo al diritto alla salute e alle cure mediche di tutti i cittadini.
Secondo quanto afferma Costantino Troise, segretario del maggior sindacato di categoria, sul Mattino: “Le questioni sono rimaste tutte sul tappeto e non vi è stata alcuna interlocuzione con il governo, nè riguardo la sostenibilità economica della Sanità pubblica, nè sul ruolo professionale nè, tanto meno, in merito alla garanzia del diritto di cura per i cittadini. Sono questioni essenziali che non possono essere omesse dall’agenda della politica. Per questo, abbiamo anche in programma una serie di manifestazioni interregionali, e partiremo dal Sud, da Napoli, a fine febbraio, oltre alle 48 ore di sciopero nazionale”