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"Medicina Africana" di Guido Giarelli (EMI-editrice-Bologna) / Scaffale libri

Creato il 02 dicembre 2012 da Marianna06

Neretto

 

Per molto tempo gli ambienti medici e scientifici europei si sono accostati alla medicina indigena africana con disinteresse o scetticismo.

Da alcuni anni in avanti, però, si è registrato nei suoi confronti un atteggiamento nuovo. E cioè d’interesse  e in alcuni casi, addirittura, di collaborazione.

Guido Giarelli, l’autore di “Medicina Africana”, medico, ricercatore anni addietro di antropologia medica presso l’University College di Londra, ha lavorato parecchi anni fa in Kenya in un programma sanitario del Cuamm, ossia  il Collegio universitario aspiranti medici missionari, che ha sede a Padova.

Il testo che propongo, infatti, anche se conserva intatta tutta la sua attualità e  offre stimoli specie per chi abbia questo genere d’interesse, ha avuto una sua prima edizione, appunto, al termine degli anni ’90.

E con questo intendo dire che, forse, potrebbe esserci una  qualche difficoltà nel reperirlo.

L’esperienza in Kenya con il Cuamm ha permesso, pertanto e comunque, al dottor  Giarelli, a suo tempo, di collaborare con i guaritori  tradizionali della popolazione tharaka fino ad assumere il ruolo di apprendista “mugao”  e cioè di guaritore.

Lo studio di Giarelli è molto attento (si tratta di un volume ponderoso di 351 pagine) non solo agli aspetti farmacologici relativi alla conoscenza delle proprietà delle erbe da parte dei guaritori tradizionali ma anche a quelli spirituali, rituali, simbolici.

L’obiettivo del libro, fino dall’inizio,è stato (e rimane anche oggi) quello di coinvolgere la medicina occidentale, intesa quale sistema di conoscenze già costituito e quindi in senso strettamente professionale, a tenere conto dei contributi molteplici, che ci  possono giungere anche dall’attività professionale del guaritore tradizionale.

Poiché si cresce insieme, la persona intelligente e aperta al mondo e il professionista attento e scrupoloso sa bene che non è affatto male  condividere le proprie conoscenze con quelle dell’altro e viceversa.

Insegnare sì, se andiamo in casa d'altri, ma anche imparare.

Questo è "incontrarsi" per davvero.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

Nella foto in basso la copertina di"Medicina Africana e Sviluppo professionale"-EMI -editrice

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