Medicina Merluzzesca

Da Fishcanfly @marcodecave

Oggi mi sento un po’ Luciano Onder Ligabue.

Andare a fondo nella nostra vita è importante. Immergersi è un’esperienza che sì, è vero, non tutti sono disposti a fare, molti per paura dell’acqua, molti altri perché non sanno nuotare o, meglio dire, non hanno mai imparato a farlo.

Ma chi si immerge sa bene a quali profondità può arrivare e quali cose meravigliose si nascondono negli abissi. Il ricordo di quelle immagini, gli insegnamenti raccolti sul fondale, il chiaroscuro color blu cobalto rimarrà sempre impresso negli occhi di chi si è immerso e resteranno con lui anche quando camminerà sulla terra.

Inoltre, chi si immerge sa bene un’altra cosa: che non siamo fatti per vivere per sempre negli abissi, che dobbiamo rispettare il nostro posto stabile nella catena della vita, che prima o poi, per quanto abbiamo caricato di ossigeno le bombole, dovremo tornare in superficie e riprendere la vita sotto il sole.

La risalita è importante. Forse non tutti sanno che l’insidia non si nasconde nella discesa negli abissi, piuttosto facile per così dire, ma nel riemergere, metro dopo metro.

I casi della letteratura medica sono pienissimi della cosiddetta EGA (Embolia Gassosa Arteriosa) che si verifica per l’appunto con una risalita eccessivamente repentina o con l’interruzione dell’attività respiratoria.

Occorre rispettare le adeguate norme di sicurezza: una velocità relativa di 9 o 10 metri al minuto. Non bisogna avere fretta di rivedere la luce.

L’EGA si manifesta con bolle di gas all’interno della circolazione sanguigna che quindi portano a una lacerazione del tessuto polmonare. I sintomi sono  vertigini, disorientamento, difficoltà respiratorie, disturbi cardiaci, pallore, cianosi, visione offuscata. È possibile che l’infortunato avverta un forte dolore al petto durante la risalita, sintomo della rottura del tessuto polmonare.

tac embolia dell'anima

Si può prevenire rispettando l’attività polmonare regolare e la sicura velocità di risalita, specialmente in prossimità della superficie dove la pressione raddoppia passando da 1 a 2 bar di pressione.

Il cambio di pressione è determinante, specialmente nei soggetti predisposti all’EGA.

Quindi, occhio alle risalite. Con calma, senza fretta, la superficie è sempre lì che vi aspetta. La vita presenta sempre il rischio dell’embolia. Ma è meglio andare a fondo consapevolmente e risalire, che restare sempre nell’aria superficiale dove invece si presenta il rischio di asfissia per l’eccessivo inquinamento atmosferico.

Ci siamo capiti, vero merluzzi?

Fonte wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Embolia_gassosa_arteriosa


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