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Medicina Tradizionale Cinese: elementi introduttivi parte seconda

Creato il 29 settembre 2010 da Sarpasana

Il Soffio vitale (Qi)

All’origine e al centro della concezione cinese antica troviamo l’esperienza del Qi, e diciamo esperienza proprio in quanto si tratta di una realtà talmente viva e mutevole che la concettualizzazione non aiuta e non basta a comprenderla. Inoltre, la sua percezione diretta costituisce in realtà il primo e fondamentale requisito della valutazione dello stato psicofisico del paziente, per cui ogni esame è un esame della qualità e dell’attività di uno specifico aspetto del Qi. Possiamo tradurre “Qi” con “Soffio vitale”, riconducendolo così al pneuma greco. Qi è il soffio della vita che anima e muove il cosmo, permeandolo e vivificandolo in ogni suo aspetto. L’universo cinese non è un oggetto formato da un creatore che plasma una materia, ma un organismo che si autosviluppa e trasforma da dentro, come un albero o un fiore. A partire dal Soffio primordiale (yuanqi) che si rarefà e si condensa, tutto si muove in un costante e perenne processo di  nascita e cambiamento e morte. Tutto è forma del Qi, ed il Qi, in quanto vita del Tao (in realtà si scrive Dao), è di per sé un senza forma, vuoto creativo che esiste solo nelle forme concrete degli esseri. Il Soffio è perciò infiniti soffi individuali, ognuno unico, irriducibile, e allo stesso tempo tanto reale e concreto quanto mutevole e impermanente.

Qi perciò è la vita, che se da dentro si sviluppa, da dentro si autoregola. Per questo ogni pratica di medicina cinese altro non è che un modo per conservare o sbloccare o ristabilire la naturale circolazione del Qi.

La polarità Yin/Yang

Il Dao genera l’Uno, l’Uno il Due, il Due il Tre, il Tre i diecimila esseri
Daodejing

La circolazione dei Soffi avviene tramite un ritmo binario di inspirazione/espirazione che si riflette in tutti gli aspetti della realtà. Dal momento infatti che il Soffio è la forza unificante di tutto l’universo (i “Diecimila esseri”), ogni realtà partecipa delle stesse modalità funzionali. Descrivere il ciclo del Qi è descrivere sia qualunque realtà macrocosmica che qualunque microcosmo (individuo) perché per analogia gli stessi processi si ritrovano in tutto. La scansione yin/yang quindi è uno strumento analogico per interpretare ogni cosa, e ogni cosa può essere interpretata tramite questa polarità. Dal momento però che si tratta di aspetti, modi d’essere del Qi e non di sostanze, l’identificazione di un fenomeno come yin o yang non è assoluta ma relativa all’insieme di fenomeni che stiamo osservando.

Quando una vita ha inizio, il qi si apre e si espande (yang, inspirazione), poi si concentra e raccoglie (yin, espirazione). Questo processo descrive tanto un brevissimo attimo, come quello di un singolo respiro, quanto un’intera esistenza che va da una fase di crescita e sviluppo (giovinezza) via via verso un raccoglimento e un riposo (vecchiaia). La fase espansiva yang vede un Qi caldo che sale vero l’alto, la fase condensativa yin vede un qi freddo che scende verso il basso, caratteristiche perfettamente evocate dal fuoco (caldo, in ascesa) e dall’acqua (fredda, in discesa). La tonalità yang del Qi corrisponde poi quindi alla luce, al giorno e quindi al Sole, mentre quella yin all’ombra, alla notte e quindi alla Luna.

Yang e Yin corrispondono al ritmo costante di alternanza iper-ipo osservabile facilmente a livello fisiologico non solo nel respiro (che in qualche modo costituisce un punto di vita primario) ma anche, ad esempio, nella pulsazione cardiaca o nella peristalsi intestinale, come nell’equilibrio acido/basico dei liquidi. La vita pulsa: è perciò a livello sottile frequenza, onda, e infatti si dice che i cinesi siano stati i primi ad utilizzare il magnetismo, anche a livello terapeutico, usando il polo Sud (yang) per generare calore e quello Nord (yin) per raffreddare. E’ questo lo stesso principio base della pranoterapia.
Ogni processo vitale inizia con una fase di iperattività interna (yang) con ipoattività esterna (yin) la cui funzione è raccogliere e indirizzare le risorse vitali all’elaborazione e all’assimilazione di un determinato contenuto. Successivamente, superato il culmine di attività che coincide con la risoluzione del contenuto, il processo sfocia in una fase di ipoattività interna (yin) e iperattività esterna (yang) finalizzata all’eliminazione del residuo e alla rigenerazione e riequilibrio del sistema. Questo è il modello di tutti i processi vitali e, in presenza di contenuti conflittuali, si attivano processi di autoguarigione che altro non sono che amplificazioni e specificazioni funzionali della stessa pulsazione. Estremità fredde, infiammazioni interne, attivazione psicofisica generale, senso di energia ma anche di tensione indicano la prima fase, mentre estremità calde, infiammazioni esterne, scariche (eliminazioni accentuate di scorie interne, come diarrea, vomito ecc.), bisogno di riposo, indicano la seconda fase.
La pulsazione di un individuo si genera inizialmente dalla fusione dei ritmi del padre (yang) e della madre (yin), le cui spinte vitali si uniscono al momento della prima formazione dell’embrione.  Questo avviene nell’individuo tramite un punto, che sarà poi in noi localizzato nella profondità dei lombi, che in medicina tradizionale cinese si chiama Ming Men, Porta del Destino. Tradizionalmente si dice che da questo punto inizi la vita individuale (Cielo Posteriore) sulla base delle influenze ereditarie (Cielo Anteriore).

Corrispondenze:

YIN
Terra - Madre, Ombra, Vuoto, Acqua, Nero, Luna, Nord, Notte, Freddo, Ricettivo, Verso l’interno, Femminile, Umidità, Morbidezza, In basso, Davanti, Destra, Conservazione, Contrazione, Fase ipo - Riposo, Espirazione, Introversione, Ricevere, Sangue, Sostanze, Nutrimento, Organi (Zang), Ventrale, Scheletro

YANG
Cielo - Padre, Luce, Pieno, Fuoco, Bianco, Sole, Sud, Giorno, Caldo, Attivo, Verso l’esterno, Maschile, Asciuttezza, Durezza, In alto, Dietro, Sinistra, Trasformazione, Espansione, Fase Iper - Attività, Inspirazione, Estroversione, Dare, Soffi (Qi), Funzioni, Difesa, Visceri (Fu), Dorsale, Muscoli

(continua)

Stefano Riccesi


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