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Medicina Ufficiale, la grande imputata (prima parte)

Creato il 20 dicembre 2013 da Michelotto
Medicina Ufficiale, la grande imputata (prima parte) Sul tema della critica al sistema sanitario si sono scritti fiumi d' inchiostro, tanto che si riuscirebbe a  fatica a tenere il conto di tutti i libri finora pubblicati.
Ma evidentemente su un argomento così scottante e ancora drammaticamente attuale c'è  sempre  qualcosa  da dire, se al lungo elenco si è da poco aggiunto "Il Potere Occulto dell' Industria della Sanità" di Jesus Garcia Blanca.
Avevo già letto l' eccellente "Il Tradimento di Ippocrate" di qualche anno fa scritto da un medico "pentito", il dr. Domenico Mastrangelo, che già dal sottotitolo, "La medicina degli affari", sgombra subito il campo da ogni possibile dubbio sul contenuto (che non riguarda certo una presunta infedeltà coniugale del celebre medico di storica memoria). 
Ho pensato così, traendo spunto da questi due libri che mi sembra offrano il panorama più completo sul tema in questione,  che questa fosse finalmente l' occasione  per esprimere più compiutamente di quanto abbia fatto finora idee a me da tempo familiari, confortato dal sapere di essere in buona compagnia e sempre più numerosa.
E per fare ulteriore chiarezza devo precisare che la crisi del sistema sanitario di cui si parla non riguarda, come si tende a pensare, solo la sua disfunzione, quella che viene comunemente definita "malasanità", termine  ormai divenuto tragicamente familiare visto il crescente numero di "incidenti" che assurgono alla cronaca con  frequenza pressochè quotidiana. Quello della malasanità è infatti un problema... nel problema, è solo uno degli innumerevoli aspetti, un esempio fra i tanti, di una crisi  generale che riguarda una società in totale sfacelo in cui tutto procede sistematicamente di male in peggio.
Medicina Ufficiale, la grande imputata (prima parte) In realtà si tratta di qualcosa di molto più profondo e specifico che ha le sue radici essenzialmente nel materialismo scientifico che domina incontrastato in tutta la nostra cultura dall' Illuminismo in poi. Quel materialismo che si riconosce in una visione meccanicistica e ingegneristica della vita e nell' illusione di poter dominare la natura da parte nostra in virtù di una supposta posizione antropocentrica. Visione meccanicistica perchè frutto dell' analisi, strumento considerato indispensabile e sufficiente per poter comprendere i "meccanismi" della natura, che essendo invece sintesi non si lascia intrappolare nel riduzionismo di aridi schemi astratti che in pratica si traducono in compartimenti stagni. E' l' analisi che porta inevitabilmente  alla incomprensione dei legami che sottendono il tutto e quindi alla paralisi.
Per una curiosa coincidenza proprio in questi giorni, mentre  stavo ancora preparando questo post, mi è capitato di leggere un servizio su "Come stai" (uno dei tanti rotocalchi che trattano di salute e benessere, gennaio 2014, pag. 31) in cui si parlava di qualcosa che fa molto al caso nostro, un problema che è divenuto serio a causa di una popolazione sempre più anziana e medicalizzata. Già, perchè con la costante evoluzione delle malattie acute in patologie croniche e degenerative oggi siamo di fronte ad una situazione senza precedenti di vero allarme sociale in Italia (ma anche in tanti altri Paesi a modello occidentale), col 70% degli anziani (intendendo chi ha più di 65 anni) affetti da almeno una malattia cronica, mentre, udite udite, uno su due prende da 5 a 9 medicinali al giorno (!!!).
Al che l' autore dell' articolo fa notare che, se, come succedeva più spesso una volta o in caso di soggetti non troppo avanti con l' età, quando si tratta di curare una sola malattia di norma si utilizza un solo farmaco ad hoc, quando il quadro si presenta complesso per una moltitudine di sintomi molto diversi tra loro diventa un vero problema dovuto alla necessità di somministrare troppi farmaci (ognuno per ogni sintomo, ovviamente) che possono oltretutto innescare imprevedibili quanto  pericolose interazioni fra di loro (se è già accertato, per fare un esempio, che chi assune due o più medicinali per il controllo del battito cardiaco paradossalmente corre il rischio di aritmia, figuriamoci chi, oltre a questi, deve prenderne altri per altri disturbi... ). E' una situazione che si presenta di regola appunto fra persone di età avanzata, che possono soffrire allo stesso tempo, ad esempio, di diabete, ipertensione,  ipercolesterolemia, sovrappeso, osteoporosi, insonnia, depressione, stitichezza, solo per nominare i sintomi più comuni.
Ebbene, questa problematica tragicomica è certamente il miglior esempio dei limiti ormai raggiunti da questa  medicina schizofrenica che ha perduto il bandolo della matassa e, non comprendendo il malato nel suo insieme di manifestazioni cliniche, non può fare altro che tenere sotto controllo i singoli sintomi, senza ovviamente riuscire a curare alcunchè e quindi facendo di ogni paziente un farmaco-dipendente a vita. Il che, come si può immaginare, è funzionale alla logica del sistema.
Ed è proprio questa logica l' altra faccia della medaglia, perchè il quadro di quella che si potrebbe definire, con un ironico gioco di parole,  "sanità malata" non sarebbe completo  se non considerassimo anche i valori che sono propri di una concezione prettamente materialistica della vita e che portano inevitabilmente ad anteporre il profitto, il tornaconto di pochi alla salute dell' individuo, cioè della società. Ecco dunque il proliferare del malaffare, della corruzione e delle collusioni tra gruppi di potere e chi dovrebbe essere in qualche modo il portavoce della scienza.
Medicina Ufficiale, la grande imputata (prima parte)  Su questo punto non mi sembra il caso di approfondire qui, ma chi volesse scoprire l' inimmaginabile troverebbe nei due libri più su citati pane per i suoi denti, con informazioni e fatti introvabili altrove.
E' invece sui presupposti scientifici che mi interessa soffermarmi (cosa che farò per ovvi motivi nel prossimo post) perchè si dà troppo per scontata l' infallibilità della scienza.
In realtà chi non sia un "addetto ai lavori" non può nemmeno immaginare le problematiche e le incongruenze presenti in quello che si considera un metodo (la scienza ortodossa cartesiana  applicata al mondo vivente) indiscutibile nel suo rigore formale, e quindi al di sopra di ogni sospetto.
Alla prossima puntata dunque.
Michele Nardella

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