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Medicinali: il consumo cresce ma non aiuta la salute

Creato il 01 marzo 2012 da Informasalus @informasalus


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Medicinali: il consumo cresce ma non aiuta la salute

Nel Paese in cui la vita sana sembra sempre più un sogno e sempre meno una realtà il consumo dei farmaci prosegue, anzi cresce senza sosta. Basta spulciare tra i bollettini pubblicati ogni anno dall’Osmed, l’Osservatorio sull’impiego dei medicinali, attivato dall’Agenzia italiana del Farmaco. Nel 2000 il numero di dosi prescritte era a quota 580 ogni mille abitanti.

L’anno scorso, il dato era salito a 965,4 dosi. Un aumento del 66% in dieci anni, solo in parte figlio dell’invecchiamento della popolazione, visto che l’età media è passata da 41,3 del 2000 a 43,2 anni del 2010: «Il fenomeno del consumo di farmaci è impressionante e solo l’1% dell’aumento di prescrizioni può essere giustificato con l’innalzamento dell’età media degli italiani», spiega Roberto Raschetti, direttore del reparto di Farmaco-epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità.

Tra l’altro, considerando i dati sull’aspettativa di vita libera da disabilità, viene da dubitare che lo smodato uso delle medicine rappresenti un vantaggio in termini di qualità di vita. «Vuole che parli fuori dalle righe?» ci chiede un medico di base, dietro la promessa dell’anonimato. «Gli italiani non ci stanno tanto con la testa. Quando vengono a farsi visitare pensando di avere una malattia, esigono di uscire con una ricetta».

Niente di più sbagliato, perché l’abuso di farmaci può creare gravi danni. Il paradosso è che sono le stesse agenzie del farmaco mondiali a implorare cautela. Non è solo il caso degli antibiotici – il cui utilizzo scorretto può provocare fenomeni di resistenza e renderli inutili (troppi ancora credono che vadano presi per curare forti raffreddori o i sintomi influenzali, mentre sono utili solo in caso di infezioni batteriche e non contro i virus) – ma anche di notissimi farmaci da banco.

Qualche esempio: l’Italia consuma il 60% dell’intera produzione mondiale di nimesulide (meglio noto come Aulin), medicinale vietato in Spagna, Finlandia e Irlanda dopo che sei pazienti sono stati colpiti da un’insufficienza epatica che ha richiesto il trapianto di fegato.

Solo da un paio d’anni, l’Aifa ha informato i medici di una circolare dell’Agenzia del farmaco europea che imponeva di usare la nimesulide solo dopo che altri antidolorifici non avessero avuto effetto e per un massimo di due settimane.

Dalla nimesulide al paracetamolo, principio attivo largamente usato nei medicinali antinfluenzali (su tutti, la Tachipirina): la Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco Usa, ha allertato sui possibili danni da abuso, acuto o cronico, di tale sostanza (reazioni allergiche, danni epatici, renali, ematici), chiedendo di ridurre la dose a 325 milligrammi per compressa.

In commercio, attualmente, la maggior parte delle confezioni ne contiene da 500 a 1000 mg. Acquistabili da tutti, senza alcun tipo di ricetta.


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