Magazine Italiani nel Mondo

MedioEvo Marocco

Creato il 17 marzo 2012 da Paolo

MedioEvo MaroccoIl suicidio di una ragazzina di 16 anni, contraria a sposare l’uomo (la Bestia) che l’aveva violentata, ha di fatto creato un elettrochoc in Marocco (ma sarà vero ?), dove si sono moltiplicati gli appelli alla riforma, vedi abrogazione, di una legge che fa dello stupro un semplice delitto e premia lo stupratore piuttosto che la sua vittima. Il fatto raro è che a causa dell’emozione suscitata, il governo ha consacrato la sua riunione settimanale all’esame di questo dramma umano e sociale. “Questa ragazza è stata violentata due volte, l’ultima quando hanno cercato di farla sposare”, ha dichiarato alla stampa il porta parola del governo e del ministro della comunizione Mustapha El Khelfi. Amina Al Filali si è suicidata sabato scorso nella sua città natale, Larache, nelle vicinanze di Tangeri, ingerendo veleno per topi. Questo gesto estremo per rifiutare di sposare l’uomo che l’aveva violentata quando aveva solo quindici anni. Sposandolo, il suo violentatore era salvo, grazie ad un articolo del codice penale. In termini di legge, il violentatore è punibile con diversi anni di carcere, nel caso di violenza su minori, a meno che la vittima e il suo aggressore non contraggano il matrimonio, cosa che protegge il deliquente dalla prigione (!). Questo affare è rivelatore delle contraddizioni di una società tradizionalista e sovente poco civile, contro la sua aspirazione alla modernità, come prevede la nuova Costituzione adottata a luglio, che dichiara l’uguaglianza dei sessi e bandisce tutte le “discriminazioni”. Questo tipo di violenza è classificata come “ordinaria” in Marocco, paese dove questo tipo di violenza  è costume, ma dove però le statische sono assenti, senza suicidi o atti clamorosi che mettano in evidenza il dramma. Il ministro filo-islamico della Famiglia Bassima Hakkaoui, unica donna membro del governo islamista di Benkirane, ha riconosciuto un “vero problema” e ha chiesto un dibattito per riformare questa legge. “E’ un grido della società”, ha dichiarato l’ex ministro Nouha Skalli, che occupava lo stesso seggio nel governo precedente. “La legge considera il minore violato come un criminale anche se vittima della violenza”, ha dichiarato ancora M.me Skalli, rammaricandosi sull’assenza di una “protezione in favore dei minori”. Il dramma di questa giovane ragazza ha provocato una vasta mobilizzazione sulla blogosfera e nei media nazionali. Una petizione per l’abrogazione dell’articolo “criminale” è stato intitolato “Siamo tutti Amina Al Filali” e messo in rete su Facebook. Il quotidiano L’Economiste ha scritto nel suo editoriale che “Al di là dell’aspetto legislativo, è un problema di morale, di percezione della donna-oggetto che perdura, di mancanza d’educazione e di civiltà, di educazione sessuale in primis”. In numerose famiglie dove il peso della tradizione e della religione è molto forte (e sono realmente una percentuale altissima), la perdita della verginità prima del matrimonio è considerata come un disonore intollerabile per la famiglia. Sovente, con il contributo della giustizia, si trovano delle soluzioni alfine di dare  in sposa la fanciulla al suo agressore; dare in pasto al carnefice la sua vittima. Il Marocco non è il solo paese del Maghreb in questa situazione. In Tunisia e in Algeria se la vittima stuprata accetta di sposare il suo violentatore, la legge non interviene. Il fatto poi più incredibile che alcune correnti di pensiero filo-islamiche condannano con insistenza maniacale  la pedofilia “portata”, a loro dire, dagli europei, mentre le statiche ufficiali riportano una percentuale che supera l’85% di stupri e incesti famigliari.

31.620801 -7.983810

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :