Meditazione, Preghiera e….. Emozioni

Da Giomaz @MazzarinoG

Il Dr. Edward Bach non è stato il primo a sentire l’esigenza di trovare un metodo che possa aiutarci a quietare la mente.
In India, da secoli la Meditazione viene praticata ancora oggi anche fra i più giovani che desiderano vivere una vita serena, per non sentirsi confusi da un mondo che non tiene conto della necessità di fermarsi per pensare a sé stessi, alla salute del proprio corpo, e della mente.
Nella tradizione occidentale, la Preghiera è sempre stata un mezzo che, per la sua capacità di elevare lo Spirito, ha anche la funzione di calmare la mente, rallentando il flusso dei pensieri. La Preghiera ci fa essere in comunione con Dio, l’Assoluto, il Cosmo… essa ci distrae dal Corpo, dalla Materia, e ci accompagna verso uno stato di quiete in cui ritroviamo la nostra vera natura.
La Preghiera quindi, come la Meditazione nella tradizione orientale, può diventare un mezzo per raggiungere l’unione fra materia e spirito, che è – inconsapevolmente – lo scopo della vita di tutti noi.
La bellissima Preghiera che segue – di cui non si conosce la fonte e la cui origine inglese o irlandese è ancora dubbia – mi pare che possa meglio esprimere questa sintesi fra Spirito e Materia che ognuno di noi auspica di raggiungere nella sua vita. Infatti, sollevarci da abitudini e modi di essere che ci sviano dal nostro percorso spirituale, vuol dire anche condividere meglio con gli altri il mondo materiale in cui viviamo. La Materia diventerà così un mezzo per il nostro raggiungimento spirituale, mentre lo Spirito potrà aiutarci a vivere meglio il nostro coinvolgimento nella materia.
In questa antica preghiera che ho voluto umilmente tradurre dall’inglese, il lettore esperto potrà individuare alcune sofferenze emotive che i Fiori di Bach potrebbero alleviare (ad esempio Heather, Vervain, Vine…), poiché essa contiene una gran parte di stati d’animo che, a mio parere, noi tutti comunemente proviamo e di cui soffriamo, sia perché li sentiamo estranei al nostro modo di essere, sia perché inconsapevolmente sappiamo che essi offuscano il nostro cammino.

Preghiera Monacale del sec. XVII

Signore, Tu sai meglio di me
che gli anni per me stanno passando
e un giorno sarò vecchia.
Impediscimi di cadere nella dannosa abitudine di pensare
che io debba dire il mio parere
su ogni argomento e ad ogni occasione.
Liberami dalla smania di voler regolare gli affari di ognuno.
Fa’ che sia riflessiva ma non malinconica: utile ma non autoritaria.
Con l’immensa saggezza che ho a disposizione,
sembrerebbe un peccato non usarla tutta,
ma Tu sai, Signore, che io vorrei qualche amico, alla fine.

Libera la mia mente dal raccontare infiniti dettagli;
dammi le ali per arrivare al punto.
Cuci le mie labbra sulle mie sofferenze ed i miei mali.
Stanno aumentando, e la piacevolezza nel raccontarli
è sempre più dolce col passare degli anni.
Non oso chiedere la grazia necessaria
di godere dei racconti delle sofferenze altrui,
ma aiutami a sopportarli con pazienza.

Non oso chiedere una memoria migliore,
ma una maggiore umiltà e una minore presunzione
quando la mia memoria sembra scontrarsi con i ricordi altrui.
Insegnami la stupenda lezione
che occasionalmente io possa sbagliarmi.

Mantienimi ragionevolmente dolce;
Io non voglio essere una Santa
- con alcuni di loro è difficile vivere -
ma una vecchia acida
è una delle opere più ingegnose del demonio.
Dammi la capacità di vedere
cose buone in luoghi insospettati,
e talenti in persone insospettate.
E dammi, O Signore, la grazia di dirglielo. AMEN

Il Fiume delle Emozioni non smetterà mai di scorrere. Perché noi siamo fatti anche di emozioni, ci nutriamo di emozioni e non potremo mai farne a meno. Durante le diverse fasi della nostra vita, alcune emozioni prevarranno su altre, il nostro modo di rapportarci ad esse cambierà, ma non finiremo mai di provare stati d’animo che a volte ci faranno sentire bene con noi stessi, a volte ci turberanno, a volte ci esalteranno, e a volte ci inganneranno……



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