L’ultimo rapporto rilevato dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Uicn), presentato a Malaga nel quadro del Programma strategico di azione per la conservazione della biodiversità nel Mediterraneo dell’Accordo di Barcellona ha portato nuovamente l’attenzione sulla Foca Monaca e le tartarughe del Mediterraneo.
Il rapporto è intitolato ‘Mammiferi e tartarughe marine nei mari Mediterraneo e Nero‘, e segnala che per la prima volta i cetacei presenti nel Mare Nostrum sono a maggiore rischio di estinzione rispetto a quelli di altri mari. Delle 87 specie di cetacei esistenti al mondo fra balene, delfini e focene, 21 specie e tre sottospecie sono state avvistate nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Di queste, otto specie popolano abitualmente il Mare Nostrum, tre sottospecie sono endemiche nel Mar Nero e le restanti visitano il Mediterraneo. D’altra parte, cinque specie di mammiferi marini, oltre alla foca monaca, dei nove analizzati nel rapporto, sono in pericolo critico di estinzione o vulnerabili. Fra queste, le balenottere (physeter macrocephalus) e il delfino comune (Dephinus delphis). In un comunicato, il direttore dell’Unità della Lista Rossa dell’Uicn, Craig Hilton Taylor, auspica che il nuovo rapporto aiuti a conoscere meglio le specie marine e ad “aumentare la coscienza generale sulle minacce e sulle misure necessarie per la loro conservazione”