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Medusa di Chiara Cordella (Lupo editore). Un estratto

Creato il 05 gennaio 2011 da Stefanodonno
Medusa di Chiara Cordella (Lupo editore). Un estratto
SONO ASSORTA NEI MIE PENSIERI, SEDUTA sulla sabbia sottile, su questa spiaggia di dune morbide, di cespugli arsi dal sole: sole alto, caldo, accecante, mi scalda il viso. Il mare calmo mi rapisce il cuore, è azzurro e limpido come questo cielo immenso, dove non c’è traccia di nuvole bianche. Sento qualcosa in lontananza, non riesco a distinguere, mi disturba e mi distoglie, diventa più insistente… mi stordisce, diavolo! La sveglia! Stavo solo sognando. La cerco e la spengo, tanto fra cinque minuti ricomincerà, ma fino ad allora godo del torpore nel letto.
È difficile svegliarsi la mattina, maledetto Bar. Devo cercarmi un altro lavoro, che non mi costringa ad alzarmi la mattina alle cinque. Stamane un trapano mi perfora le tempie; esco in strada e il mondo mi dà il suo buongiorno, una nebbia fitta che si addentra nelle mie ossa scuotendo ogni muscolo ribelle.
Luce gialla e fredda, le solite Api cariche di attrezzi, silenzio in strada e nel bar, solo il ronzio del frigorifero a spezzare la monotonia sospesa di questa mattinata. Mi siedo sullo sgabello alto dietro il bancone. Guardo fuori e poi dentro, l’odore stantio di fumo e birra mi nausea sempre, non mi abituerò mai, le sedie sui tavoli e le tazze nel lavandino, mozziconi dappertutto, i segni lasciati dai bicchieri solitari sul bancone. Questo posto non cambia mai maledizione.
massive attack

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