Ophelia, Sir John Everett Millais, 1851-52, Olio su tela. 76 cm x 102 cm. Tate Britain, London.
C’è un salice che cresce di traverso
ad un ruscello e specchia le sue foglie
nella vitrea corrente; qui ella venne,
il capo adorno di strane ghirlande
di ranuncoli, ortiche, margherite
e di quei lunghi fiori color porpora
che i licenziosi poeti bucolici
designano con più corrivo nome
ma che le nostre ritrose fanciulle
chiaman “dita di morto”; ella lassù,
mentre si arrampicava per appendere
l’erboree sue ghirlande ai rami penduli,
un ramo, invidioso, s’è spezzato
e gli erbosi trofei ed ella stessa
sono caduti nel piangente fiume.
Le sue vesti, gonfiandosi sull’acqua,
l’han sostenuta per un poco a galla,
nel mentre ch’ella, come una sirena,
cantava spunti d’antiche canzoni,
come incosciente della sua sciagura
o come una creatura d’altro regno
e familiare con quell’elemento.
Ma non per molto, perché le sue vesti
appesantite dall’acqua assorbita,
trascinaron la misera dal letto
del suo canto ad una fangosa morte.
W. Shakespeare, Amleto.
Due anni fa a Londra avevo visto l’incredibile retrospettiva dedicata a J. W. Waterhouse e anche quest’anno la mia unica tappa museale è stata dedicata ai preraffaelliti con la meravigliosa Ophelia di Sir John Everett Millais.
Cigni, giardini di Kensington.
Incontrare Ophelia dal vivo in un esemplare sabato mattina è stato incredibilmente emozionante e mi sono perfino commossa. E qui devo aprire una parentesi per chiedere scusa alla mia amica Momi: quando eravamo super-giovani, durante una visita alla Fondazione Mirò, lei si commosse fino alle lacrime davanti ad un bruttissimo arazzo. Ed io la presi in giro per il resto delle vacanze! Perdono Amica! Sono passati molti anni ed ho imparato a commuovermi anche davanti a qualcosa di diverso da un bel paio di scarpe o una bella borsa!
Sparkling shoes, Aldo.
Chelsea after the rain.
Brunch at Daylesford Organic.
Indirizzi londinesi:
- Tate Britain, Millbank. (U: Pimlico). Non dimenticatevi di visitare la boutique per comprare libri fotografici e deliziosi bijoux.
- Kensington Garden (U: Queensway). Per le fans del libro di J. M. Barrie. Purtroppo il palazzo di Kensigton sta subendo un grosso restauro e l’Orangerie, nonostante i cartelli affermino il contrario, è chiusa.
- Beyond Retro, 110 Cheshire Street, vicino Brick Lane. (Treno: Shoreditch High Street). Un negozio second hand molto fornito.
- Dragana Perisic, 30 Cheshire Street. Una giovane designer. Stupende le cinture, i colletti e i bijoux. Prezzi medio-alti.
- Daylesford Organic, 44b Pimlico Road. (U: Victoria). Una fattoria organica nel Gloucestershire e 4 gastronomie-café-boutique nei quartieri più chic di Londra. Per brunch e spuntini assolutamente deliziosi.
- Cantina Vinopolis. 1, Bank End, vicino al Borough Market. (U: London Bridge). Casomai vi venisse nostalgia della cucina mediterranea e di un buon bicchiere di vino. Prezzi medio-alti.
- Kettner’s, 29 Romilly Street, Soho. (U: Leicester Square). Un’elegante brasserie e champagne bar in un’antica dimora Georgiana. Prezzi medio-alti.
- Retro Clothing, 20 e 32 Pembridge Road. (U: Notting Hill gate). IL NEGOZIO VINTAGE. Il migliore in assoluto che abbia mai visitato. Abiti ed accessori fantastici tutti rigorosamente griffati (da Stella McCartney a Lanvin, da Dries van Noten ad Alberta Ferretti, da Philip Lim a JP Gaultier e chi più ne ha più ne metta!) a prezzi stracciati. Irrinunciabile.
Grazie alla mia cuginetta Paola (una vera globetrotter) che mi ha consigliato la maggior parte di questi indirizzi!
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