Meglio la dittatura o lo stallo politico?

Chi definisce golpista Berlusconi sbaglia di grosso. Un golpista è uno che ha un progetto politico in mente e magari vuole perseguirlo ad ogni costo perché ci crede. Berlusconi non ha progetti politici, non ne ha mai avuti. L’unico progetto che ha sempre perseguito è quello di consolidare la propria ricchezza e mettere al sicuro un patrimonio costruito sulla velleità e, in quanto tale, sempre esposto a pericoli. Berlusconi non ha seguaci ma dipendenti. Non ha un partito ma un’azienda. Non ha elettori ma telespettatori, fan. E’ per questo che, nella situazione disperata in cui quest’uomo e i suoi scagnozzi ci hanno condotti sarebbe paradossalmente preferibile essere sotto il giogo di una dittatura che sottostare a questo stallo micidiale. Qualcuno probabilmente balzerà sulla sedia leggendo quest’ultima affermazione ma pensate: una dittatura in qualche modo governa. Berlusconi no. Non sto inneggiando al colpo di stato o auspicando un regime autoritario. Ma quest'uomo sta facendo scivolare l’Italia giù dal burrone senza nemmeno provare ad aggrapparsi ad un cespuglio. Gli interessi economici e personali suoi e dei suoi sgherri sono tali che nessuno sembra essere in grado di fare cadere questo governo fantoccio. Un governo che ancora inspiegabilmente incassa la fiducia nonostante la discrepanza tra la maggioranza parlamentare e quella reale del paese sia così evidente che loro stessi non possono negarla. Ma restano lì, aggrappati al bracciolo della poltrona, tutelati da quella stessa Costituzione che hanno tanto avvilito e vilipeso con parole e fatti. Come uscire da questa situazione non pare sia un quesito rispondibile. Fatto sta che, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passa la situazione diventa sempre più irrimediabile e certamente non si può pensare di tirare avanti in questo modo fino al 2014. Suggerimenti?

Luca Craia