Per Salvatore Parolisi stanno arrivando giornate decisive. La procura di Teramo ha infatti chiuso le indagini e chiede il giudizio immediato nei confronti del caporalmaggiore della caserma di Piceno di Ascoli accusato di aver assassinato la moglie, Melania Rea, il 18 aprile scorso a Ripe di Civitella. Il gip ha ora a disposizione cinque giorni per decidere. Secondo la procura Parolisi ha agito da solo, non esistono complici. E il movente è chiaro: l’uomo non riusciva più a gestire la sua doppia vita, tra matrimonio e rapporto con Ludovica, la sua allieva-amante sempre più pressante. Nessun mistero in caserma, quindi.
A Parolisi viene contesta l’aggravante della crudeltà e del rapporto di parentela.