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Melfi/ Vicenda Fenice. La replica di Mollica (Udc) a Tantone (Fgs)

Creato il 14 aprile 2013 da Antonio Conte
L'impianto Incenerito Fenice della Zona Industriale di San Nicola di Melfi, area in cui è insediata la FIAT

L’impianto Incenerito Fenice della Zona Industriale di San Nicola di Melfi, area in cui è insediata la FIAT

BARI – Succede in Basilicata. E’ interessante tenere alta l’attenzione e fornire infomazioni sulle dinamiche politiche che investono le istituzioni regionali. Si riporta di seguito la nota stampa diramata dal Consigliere Regionale Mollica, del Movimento delle Autonomie di Basilicata, sulla vicenda Fenice, il Termoinceneritore della Valle San Nicola di Melfi, area Industriale del Nord Lucano e che interessa non solo le circa 60 mila famiglie residenti in area limitrofa. A pochissimi chilometri dall’impianto si trova l’industria automobilistica Fiat che è servita dall’elittricità qui prodotta e di cui l’inceneritore è parte”.

“Ultimamente vediamo spuntare come funghi novelli Savonarola - è quanto dichiara Francesco Mollica, Consigliere Regionale del UDC - che, artatamente pilotati, rilasciano dichiarazioni su questioni  di cui  o non sono a conoscenza oppure confondono”.

“Infatti – continua Mollica - non si riesce a comprendere il senso della dichiarazione resa alla stampa dal Segretario della Federazione dei giovani socialisti lucani, Raffaele Tantone, “è incredibile - ha detto Tantone - invocare adesso la magistratura  quando negli anni di buio sedevano pingui sullo scranno più alto della commissione Ambiente”.

“Per aver ricoperto, in quegli anni, il ruolo di Presidente della Commissione citata, - riprende Mollica - mi sento chiamato direttamente in causa e, per questo motivo, ritengo doveroso precisare all’ignaro segretario che già 4 anni fa, (ndr.: nel comunicato si sottolinea ’4 anni fa’), in relazione alla questione Fenice fu proprio la commissione da me presieduta e su mia esplicita richiesta a decidere l’invio, alla Procura della Repubblica, della corposa documentazione che denunciava l’inquinamento del termovalorizzatore”.

“In quei documenti risulta chiaramente anche chi e come era tenuto al controllo. - Continua la nota di replica di Mollica. - Sarebbe bastato che il giovane Tantone (a quanto pare solo anagraficamente, ma non nel vecchio agire politico) si relazionasse con il suo rappresentante in seno alla Commissione il quale, sicuramente, lo avrebbe  reso edotto di quanto fatto sulla questione Fenice”.

“Ai novelli giustizialisti - conclude Mollica - vorrei ricordare che quando vi sono retropensieri dettati da obsolete strategie partitiche di contrapposizioni al proprio interno non bisogna sparare nel mucchio, ma  avere il coraggio, mutuando un vecchio detto, di dire: “pane al pane e vino al vino”. Anche questa è una peculiarità  del tanto invocato cambiamento”.

Antonio Conte


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