Magazine

Mellencamp in Concerto a Vigevano - La Recensione

Creato il 10 luglio 2011 da Martux75
Mellencamp in Concerto a Vigevano - La Recensione
Finalmente anche John Mellencamp, al secolo “Cougar”, è sbarcato in Italia per un mini tour di tre date, tra cui quella di ieri sera a Vigevano per il Festival "Dieci giorni suonati" nella splendida e suggestiva cornice del Castello Sforzesco tra fastidiose zanzare e umidità estiva.
I fans dell’inossidabile rocker americano ormai non ci speravano più, sembrava proprio che l’artista dal carattere spigoloso non ne volesse sapere nulla del nostro paese, a causa di un infelice precedente di tanti anni fa che di fatto ci aveva sempre escluso dagli itinerari europei dei suoi tour.
Il concerto è stato musicalmente perfetto, Mellencamp ha ancora una gran voce, levigata da sigarette e alcool e dai tanti anni spesi on the road, roca e profonda al punto giusto tanto da evocare a tratti Tom Waits , chitarra sempre in mano ha guidato una band di ottimo livello, in particolare nei due chitarristi Andy York e Mike Wanchic e su tutti nella fantastica violinista Miriam Sturm, a volte la vera protagonista del palcoscenico.
Il concerto, idealmente diviso in tre fasi, ha alternato momenti di intimità folk con il solo Mellencamp a raccontarci i problemi dell’ America e i fantasmi che albergano nella mente e nell’anima di un uomo di sessant’anni, ad altri più elettrici di matrice rock-blues con la band al completo a far salire la tensione per portare il pubblico a celebrare anche una volta il sacro rito del Rock and Roll.
Il momento più incandescente e coinvolgente è stato sicuramente quello finale, dove il nostro è tornato a graffiare come un tempo, con tempi e movenze di un vero felino ha riacceso la nostalgia e l’antico furore della giovinezza per gli ultimi dieci minuti di balli sfrenati, grazie alle hit del periodo migliore (Rain on the Scarecrow, Crumblin’ Down, Pink Houses) prese da quei grandi dischi (Uh huh, Scarecrow, The Lonesome Jubilee) che hanno contribuito a scrivere pagine importanti del rock americano negli anni 80.
Purtroppo Mellencamp non è Springsteeen, e la durata dello spettacolo si ferma con un pò di dispiacere all’ora e mezza, con neanche uno o due bis dopo la festa finale della sempre entusiastica Rock In The Usa.
Il motivo è ignoto anche se su web le spiegazioni non mancano.
Peccato. Era un’ottima occasione per lasciare un segno più forte e indelebile nel nostro paese, e per regalare ai fans in attesa da tempo immemore un contributo più generoso ed importante, magari andando ad aggiungere qualche pezzo storico assente dalla scaletta (Human Wheels, Rumble Seat, Paper in Fire, Another Day o la recente No better than this) visto che la “birra” per andare avanti di certo non mancava.
Di seguito la track-list completa:
1. Authority song
2. No one cares about me
3. Death letter
4. John Cockers
5. Walk tall
6. The West End
7. Check it out
8. Save some time to dream
9. Cherry bomb
10. Jack and Diane
11. Jackie Brown
12. Longest days
13. Small town”/”The old rugged cross
14. Rain on the scarecrow
15. Crumblin’ down
16. If I die sudden
17. Pink houses
18. Rock in the U.S.A.
A te logo

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :