L’intelligenza senza la memoria è nulla, così come la potenza è inutile senza il controllo. Con la sola memoria si potrebbe sopravvivere, con la sola intelligenza no.
La memoria è la storia della nostra vita. Ciò che chiamiamo vita, non è altro che una sequenza finita di fotogrammi impressi nella nostra mente, che ci permettono di rivivere “virtualmente” il nostro passato tramite il ricordo, ma anche il futuro. Noi possiamo immaginare il futuro solo ricorrendo all’esperienza del passato.
Ne consegue che la vita non è che un ricordo del passato o la previsione, o meglio l’illusione, perché non si è mai certi se ci sarà, del futuro.
Ma allora cos’è il presente? Il presente che racchiude in se tutte le sensazioni materiali e non del nostro essere coscienti? Il presente è un mezzo, uno strumento che ci permette di imprimere i fotogrammi della nostra vita nella mente, nella memoria. E’ l’otturatore della macchina fotografica, è la finestra sul cortile, è una tavola da surf costantemente sulla cresta dell’onda, quell’onda che ci scorre sotto i piedi: la vita, che ci costringe a stare in equilibrio costantemente per non cadere ed essere travolti dal muro d’acqua: la morte.Il presente è tutto ciò che abbiamo di vita reale, ma è un attimo, un battito d’ali, un respiro tra quello che appartiene al passato e ciò che apparterrà al futuro. E’ l’ultimo fotogramma del passato e il primo del futuro. Quando ho scritto il
“punto” di quest’ultima frase, la parola “futuro”, che lo precede, apparteneva già al passato, e così via.
Provate a pensare al vostro passato, ci saranno fotogrammi che non ricorderete, e sono la maggior parte, che sono tutti quei momenti di vita quotidiana che avete vissuto e che vi sono indifferenti. Per esempio, non ricorderete esattamente dove e quando avete fatto la spesa qualche anno fa, o preso il caffè, o le parole dette ad un vicino ecc. Poi ci sono i fotogrammi spiacevoli, quelli che restano impressi più di tutti: delusioni, lutti, diverbi, fallimenti ecc. questi generano ricordi tristi.
Finalmente troviamo i fotogrammi piacevoli, anche questi rimangono impressi e generavo ricordi di felicità, di piacere e sono quelli che rievochiamo più volentieri, ma se li analizzate bene non vi procureranno le stesse sensazioni che avete provato quando li avete vissuti, ma solo il ricordo di queste. In questi casi, la sensazione del ricordo è nel migliore dei casi la nostalgia, se non il rimpianto.
Un attimo, un periodo vissuto felicemente ma che in questo momento non c’è. Ed è per questo che siamo costantemente alla ricerca di momenti simili nel futuro. Attingiamo dai nostri ricordi per rivivere quei momenti di felicità custoditi nella nostra memoria, ma che non saranno reali fintanto che non riusciremo a riprodurli esattamente come ce li ricordiamo. Andiamo costantemente alla ricerca di fotogrammi da mettere nuovamente davanti all’otturatore della nostra macchina fotografica e rivivere ancora una volta quel battito d’ali.
Così mangiamo ancora una volta il gelato che ci piace, andiamo ancora una volta a cena con gli amici; giochiamo ancora una volta una partita di pallone; lavoriamo tutto l’anno in attesa delle vacanze; non vediamo l’ora di rincontrare una persona per vedere i suoi occhi, il suo sorriso e gioire della sua presenza. Il vivere è solo nell’attimo, è guardare la realtà da una feritoia, ora, adesso, il prima e il dopo sono solo illusioni, non esistono.