Magazine Diario personale

Memorie d'un salvataggio

Da Momo @Kur0M0m0

"Tuttobene, signorina Meredith?" chiese il mio salvatore. Rimasi senza fiato quando vidi il suo volto: era Victor, che col sorriso beffardo mi teneva stretta a sé."S-sì...tuttobene..." dissi, ancora spaventata e tremante per l'inaspettata caduta."Sicalmi...ora è tutto a posto..." disse lui per rassicurarmi. I suoi occhiverdi mi fissavano e brillavano sempre di più. Rimanemmo a fissarci per qualcheistante in silenzio, mentre lui continuava a sorreggermi....un misto tra timore e tentazione mi bruciavano il petto."So-sonoforse troppo pesante? Spero di ...no." dissi, sorpresa dalla sua forzafisica, nonostante il suo corpo non fosse particolarmente muscoloso."Ma checosa dice!" esclamò ridendo, e dopo avermi rimesso a terra mi teneva lamano tra le sue. Mi sentii sciogliore, era come se le forze mi avessero dicolpo abbandonata."Sietecosì leggera e delicata, my lady. " disse e si chinò per baciarmi la mano."Gra....zie.."dissi con  un filo di voce. Lui si avvicinò, fissandomi dritto negliocchi. Avrei voluto evitare quello sguardo così magnetico, avevo paura della seduzione dei suoi occhi."Ma noneravate al laboratorio?" chiesi, cercando di spezzare quell'attimo disilenzio soffocante."Sì ma... al momento non hanno bisogno di me. Ero di troppo e così mi sono preso unapausa, pensando di dirigermi in biblioteca per leggere un libro....""Ah...el'avete trovato?" chiesi curiosa. Lui rise e mi accarezzò il viso.  Quellacarezza gelida mi fece per un momento girare la testa."Oh,sì....eccome...mi è proprio giusto giusto caduto tra le mie braccia, qualcheattimo fa." disse e il mio cuore sussultò per un istante, incredula per lasua affermazione."Il libro più grande del mondo...mi potrei definire...""Il libro più entusiasmante, vorrete dire!" esclamò lui, scostando i miei capelli dietro all'orecchio. Sentii i brividi percorrermi la pelle così velocemente che temevo mi si fermasse di colpo il cuore."Cercavatedelle poesie d'amore? Qualcosa che potesse alleviare la vostramalinconia?”chiese continuando ad accarezzarmi il viso. Più volevo che smettesse, più mi dedicava delicate attenzioni. Più continuava, e più un piacevole desiderio nascosto cresceva dentro di me.“S-sì...comefate a saperlo?” “Povera...vi sentite sola, nonstante siatesposata?" disse e io rimasi stupita, perchè ancora una volta aveva saputocogliere il mio pensiero. Forse ero così prevedibile? Forse ero davvero unlibro facilmente decifrabile, e avevo paura che potesse leggere delle righe di troppo."Sì...ma...nonmi sento sola." dissi, intenta ad andarmene. Ma lui mi fermò, continuando a tenermi la mano stretta tra le sue, pallide e affusolate ma forti."Nonpotete immaginare quanto sia fortunato vostro marito. Ma soprattutto quanto lo sia io inquesto momento....basta solo guardarvi per potersi perdere in quell'abisso ,che sono i vostri occhi..." disse, stordendomi dolcemente. Cercai diriprendermi, scuotendo la testa ma lui si avvicinava sempre di più a me, tenendola mia  mano.Perchè misentivo così strana ? Amavo i complimenti, ma ero pur sempre una donnafedelmente sposata. Era come se desiderassi sempre di più le sue attenzioni, rischiando di cancellare l'immagine di quello che era il mio sposo... o almeno il suo ricordo."Nonabbiate paura di ciò che provate. E' comprensibile..." disse. Mi sentii  sempre piùvittima delle sue piacevoli attenzioni. Rimasi immobile, mentre lui avvicinavail suo viso sempre di più al mio, e il suo respiro cadeva sulle mie guance.

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