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“Memorie di una cortigiana” di Priya Parmar

Creato il 24 agosto 2011 da Sulromanzo

Memorie di una cortigianaOggi ci sono le escort, ma un tempo c'erano le favorite dei singoli re, forse non tanto diverse nella sostanza ma indubbiamente più affascinanti nella forma. Nell Gwynne, venditrice di arance e attrice della scena londinese del Seicento, che aveva appena consentito alle donne di calcare le scene, riuscì a conquistare il cuore di Carlo II Stuart, re d'Inghilterra, tornato in patria dopo un lungo esilio in seguito alla rivoluzione del 1646 che era costata la vita a suo padre Carlo I.

Questa la storia, ancora presente nell'immaginario londinese (dove l'autrice Priya Parmar vive e lavora come insegnante), che rivive sotto forma di diario in prima persona in questo romanzo, tradotto come Memorie di una cortigiana dall'originale Exit the actress, fate uscire l'attrice, chiaro riferimento alle origini di Nell, personaggio intrigante e vitale.

Attraverso le parole di Nell rivive l'Inghilterra di Carlo II, vista dai bassifondi o meglio dall'ambiente di quelli che oggi chiameremmo creativi. Nell ricorda la pestilenza e l'incendio di Londra, che diede alla capitale britannica l'aspetto che in parte ha oggi, i suoi debutti, il triste matrimonio di Carlo II con Caterina di Braganza, e l'altra sua favorita, Barbara Castlemaine.

In parallelo parla un'altra donna, Henriette d'Inghilterra, adorata sorella di Carlo II e moglie dell'ambiguo fratello di Luigi XIV, destinata ad una fine prematura e ancora oggi misteriosa, visto che pare che furono i favoriti del marito ad eliminarla.

Memorie di una cortigiana è un affascinante viaggio nel tempo, il classico romanzo da consigliare a chi ama le vicende del passato, magari viste in un'ottica femminile, a tratti persino protofemminista anche perché Eleanor detta Nell è una protagonista del suo tempo, che sa crearsi un suo spazio in scena e non prima di attrarre Carlo II, anticipando di due secoli gli amori proletari e contadini di Vittorio Emanuele II per la Bella Rosin e le campagnole.

Interessante anche la scelta dell'epoca storica, un po' meno inflazionata dei sovrani Tudor, ricordando lo sfarzo del Seicento europeo, che ispirò due saghe al femminile tra anni Quaranta e Sessanta, e cioè Ambra di Kathleen Windsor e Angelica dei coniugi Golon. Del resto il Seicento inglese è stato uno dei momenti di snodo nella storia del Paese, quando fu tentata una rivoluzione per deporre il re, si conobbe un periodo di dittatura repubblicana di tipo puritano con Cornwell, per poi avviarsi verso la monarchia parlamentare e il consolidamento di cultura e stile di vita.

L'unico appunto è che, pur essendo il romanzo molto documentato dal punto di vista storico, citando fatti e parole veri ricorrendo anche a vere testimonianze, risulta essere di difficile comprensione per chi non ha sotto il naso l'esatto svolgimento degli eventi nella Gran Bretagna di Carlo II. L'autrice, amante e conoscitrice dell'epoca, dà infatti per scontate molte cose, costruendo comunque un romanzo appassionante, ma fruibile al massimo solo da chi conosce la Gran Bretagna di Carlo II, dove questa sorta di My fair lady antelitteram scalò i gradini per arrivare all'amore del re e alla sua corte, dove l'autrice la lascia all'inizio della sua gloria, con un epilogo che lascia un groppo in gola.

Detto questo, se si cercano storie di donne del passato, Memorie di una cortigiana può essere una buona lettura oltre che un modo per entrare in un mondo affascinante e remoto.


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