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Memorie di una Janeite-2

Creato il 01 ottobre 2014 da Chiaracataldi

9788854111660Eravamo rimasti alla parola “Janeite”. Siccome non mi sento tanto autorevole da dare la mia definizione, almeno non in apertura di post, ricorrerò a fonti affidabili come Wikipedia.
Secondo Claudia Johnson, studiosa ed esperta di Jane Austen, il Janeitismo è “the self-consciously idolatrous enthusiasm for ‘Jane’ and every detail relative to her”, cioè quell’entusiasmo consapevolmente idolatrico per Jane e per ogni dettaglio che la riguardi. Sono molti gli elementi che mi piacciono di questa definizione: entusiasmo, perché ogni Janeite è un’entusiasta sfegatata del mondo austeniano e vorrebbe trasmettere tale passione all’universo intero; l’idolatria, perché arriviamo a questo punto, ve l’assicuro (e infatti facciamo anche i pellegrinaggi nei luoghi austeniani); il fatto che la studiosa si rivolga alla scrittrice chiamandola non con nome e cognome, ma semplicemente ‘Jane’, perché una vera Janeite ha sviluppato un tale senso di intimità con il proprio mito tale da poterla chiamare per nome; e infine i dettagli: ne siamo malate. Tanto da scadere nel feticismo. Esce la barbie di Jane? me la compro! Pubblicano l’edizione Mammut con tutti i romanzi completi di copertina rosa e caricatura di Jane? sarà mia (anche se i libri ce li ho già tutti, qualcuno anche in edizione originale)! E la spilletta con scritto “I love Mr.Darcy”, come fai a non averla? (io peraltro ho quella di Willoughby, dato che non mi sono mai sentita di criticare troppo duramente questa figura; sono infatti convinta che lui amasse davvero Marianne, ma la vita l’ha costretto a prendere altre strade).
[Ci si mettono poi anche le amiche: per i 31 anni, la mia testimone di nozze mi ha fatto arrivare a casa la collezione completa dei francobolli da collezione realizzati dalla Royal Mail in occasione del duecentenario della pubblicazione di Orgoglio e Pregiudizio-come rendere una Janeite felice].
Naturalmente leggere tutti i romanzi di Jane non ti rende automaticamente una Janeite. Almeno vanno letti 3 volte. Poi si passa ai film e alle fiction. Anche quelli, è necessario vederli tutti: intendo tutti quelli in circolazione, dal film muto a oggi. Il mio preferito rimane senza dubbio “Ragione e sentimento” di Ang Lee (1995). Un vero capolavoro. [Ce l'avevo registrato su videocassetta, lo avrò visto sicuramente più di 10 volte. Da quel film in poi, per me Elinor e Marianne Dashwood hanno i volti di Emma Thompson e Kate Winslet]. Ultimamente ho anche visto le serie tv realizzate dalla BBC, tra cui una molto interessante sugli ultimi anni di vita di Jane.
Poi si inizia a spulciare tra i tanti blog, e contemporaneamente ci si dà alla lettura di libri e romanzi SU Jane Austen: le sue biografie, gli approfondimenti sui suoi libri. Insomma ci si documenta sulla sua vita, su chi conosceva, sui luoghi che frequentava. Di sicuro non aggiungerei niente di nuovo, però mi va di segnalare, per chi volesse approfondire, due libri che mi sono piaciuti molto sotto questo aspetto: il primo è “The Jane Austen book club” di Karen Fowler, storia di un gruppo di lettori che si ritrovano periodicamente a rileggere e commentare i romanzi di Jane, e che si trovano a rivivere, nelle loro vite, le stesse situazioni descritte da Jane, un po’ perché ne sono influenzati e un po’ per la grande attualità dei suoi scritti. Il secondo, invece, è “La vita secondo Jane Austen” di William Deresiewicz, in cui un giovane e moderno dandy passa dalla totale diffidenza all’innamoramento per un’autrice nei cui romanzi scopre un mondo di verità e valori universali.
Ma è chiaro che non ci sono regole. Diventi una Janeite quando dentro di te scatta qualcosa. Personalmente, quello che mi ha definitivamente consacrato allo stato di Janeite è stato il viaggio in Inghilterra, un vero e proprio pellegrinaggio alla scoperta dei luoghi austeniani. Ma questo argomento merita un post a sé…



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