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Memphis continua a sognare. Porta Oklahoma City a gara 7

Creato il 14 maggio 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

I Grizzlies vincono 95-83, grazie a difesa e 30 punti di Randolph, e conquistano la bella per arrivare alla finale di conference a ovest: sarebbe così la prima numero 8 a riuscirci. Decisiva la svolta nella ripresa. Male Durant, al minimo in carriera nei playoff: solo 11 punti

La gioia di Zach Randolph, autore di 30 punti e 13 rimbalzi. Epa
La gioia di Zach Randolph, autore di 30 punti e 13 rimbalzi

Per Cenerentola Memphis mezzanotte sembra non arrivare mai. I Grizzlies possono continuare a sognare di diventare la prima numero 8 di sempre ad arrivare in finale di Conference dopo aver costretto Oklahoma City alla decisiva gara-7 (domenica alle 21.30 italiane) prendendosi 95-83 la sesta sfida. Merito di Zach Randolph, l’eroe dal passato oscuro che si scatena nella ripresa, merito anche della difesa, che concede ai Thunder appena 29 punti dopo il riposo limitando lo spauracchio Kevin Durant al minimo in carriera nei playoff.

I PROTAGONISTI — Randolph produce 20 dei suoi 30 punti e arpiona 11 dei suoi 13 rimbalzi dopo il riposo. Per i Thunder fermarlo è impossibile, perché Ibaka, il suo marcatore principale, viene caricato di falli e Z-Bo, l’ex cattivo che a Memphis ha trovato la sua dimensione, fa centro praticamente da ogni posizione, aiutato dai tiri dal perimetro di O.J. Mayo, finalmente in quintetto, e dagli assist di Mike Conley. In difesa Tony Allen e Sean Battier contribuiscono alla peggior prestazione di sempre nella postseason di Durant, 11 punti con 3/14 dal campo e ben 9 tiri da tre. La difesa di casa concede il 56% al tiro nel primo tempo, ma dopo il riposo tiene i Thunder al 29%, compreso un 6/22 nel terzo quarto, quello della svolta. “Abbiamo giocato con tanta energia e aggressività – ha spiegato Randolph a fine gara -. Credevamo in questo risultato. Ora ci aspetta un’altra battaglia: dobbiamo essere concentrati e pronti a giocarcela”.

Gran duello fra Zach Randolph, a destra, e Kevin Durant. Reuters
Gran duello fra Zach Randolph, a destra, e Kevin Durant

OKC CI PROVA — Durant sembra caldo in avvio e infila 6 punti che alimentano il 13-6 di Oklahoma a metà primo quarto. Ma il miglior realizzatore delle ultime due regular season commette il secondo fallo e torna in panchina: Memphis ne approfitta, infilando un 17-4 chiuso da Randolph che vale il 23-17 a 2’40” dalla prima sirena. I Thunder trovano da Harden, primo cambio dalla panchina, i punti per avviare la rimonta (23 pari di Collison in avvio di ripresa). Poi, con l’ispirato Westbrook e la terza scelta al draft 2009, Oklahoma vola sul 41-34 a 2’54” dal riposo con i Grizzlies (38% nel primo tempo) incapaci di reagire. Young prova a dare la scossa, ma Harden risponde con due triple di fila che valgono il 54-41, corretto da Battier in 54-44 al suono della sirena.

LA RIMONTA — Memphis cancella lo svantaggio iniziando la ripresa con un 15-5 (Oklahoma nel frattempo sbaglia 9 tiri su 11) che vale la parità sul 59 a 5’17” dalla terza sirena. Randolph ci mette 8 punti e torna a dominare a rimbalzo, ma il sorpasso definitivo arriva dalla lunetta con Arthur e Conley, che regalano ai Grizzlies il 72-68 alla fine del terzo parziale. Durant non trova più la via del canestro, Harden si blocca dopo il 4/4 del primo tempo e per i Thunder la rimonta diventa difficile col solo Westbrook a produrre punti (10 nella ripresa). Anche perché in difesa le cose non vanno meglio, con Randolph che fa ammattire Ibaka e con 8 punti nei primi 7’47” dell’ultimo quarto lancia i padroni di casa sull’84-75. Oklahoma non è in grado di reagire (1/8 nei 4’30” conclusivi) e Memphis la trascina alla prima gara-7 dei playoff 2011. I Thunder avranno il vantaggio del campo, ma i Grizzlies non sono pronti a rinunciare al loro sogno senza combattere.

Memphis: Randolph 30 (12/21 da due, 0/1 da tre, 6/8 tiri liberi), Mayo 16, Conley 11. Rimbalzi: Randolph 13. Assist: Conley 12.
Oklahoma City: Westbrook 27 (10/17, 1/5, 4/5 tl), Harden 14, Durant 11. Rimbalzi: Durant 7, Perkins 7. Assist: Harden 5.

tratto da gazzetta.it



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