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MENIAMO LE MANI 2: Shoot 'em up - spara o muori

Creato il 29 settembre 2014 da Jeanjacques
MENIAMO LE MANI 2: Shoot 'em up - spara o muori
Stando a quello che dice un vecchio detto, solo due cose sono certe: la morte e le tasse. Io ci aggiungerei anche una terza, che sono i celebration days di noi blogger, ovvero quegli eventi dove si sceglie una tematica comune e un titolo che, per quelli che sono i nostri gusti, la rappresenta appieno. State tranquilli, comunque, perché il perdurare di questo mio insulso e penoso blog non è contemplato come quarta certezza... per ora. Tornando a noi e alla nostra celebrazione, dunque, io mi aspettavo il solito omaggio al morto di turno oppure al regista misconosciuto per far vedere che siamo tanto intelligenti a differenza di quei poveri fessi che ci leggono [che se lo fossero, scriverebbero anche loro un blog, mica si limiterebbero a leggerlo, né?]. Invece mi sono stupito già dal titolo, quel lapalissiano Meniamo le mani che non lasciava dubbi all'immaginazione. La prova per far uscire il tamarro che c'è in me, la mia parte - non intollerante, per citare Capa - repressa e vogliosa di quell'esagerazione, di quel pimpumpam che sa risvegliare certi oro i maschili come poche altre cose. Ma forse è meglio parlare del film prima di sembrare un ghei represso...

Smith è un uomo triste e solitario, ma è anche un eccellente sparatore - merito delle quintalate di carote che mangia, che gli fanno bene alla vista. Un giorno però assiste a una sparatoria dove viene uccisa una donna che ha appena partorito. Notando che gli assassini sono però realmente interessati al bambino, attorno al quale gira una cospirazione internazionale, il nostro decide di agire, con tutte le (esagerate) conseguenze del caso.

Non sono mai stato particolarmente amante dell'action. Un po' perché ho iniziato il mio percorso nella scoperta della settima arte con una spocchia davvero odiosa, dove pretendevo a tutti i costi una parola così astratta che, per certi versi, non ha quasi senso di esistere: l'arte. Come tutti gli spocchiosi però navigavo in un mare di tracotante ignoranza. ignorando che l'arte che tanto pretendevo non era circoscrivibile in un unico contesto. Anzi, nulla lo è. Basti pensare all'Oriente, dove la parola maestro viene affibbiata a chiunque eserciti una professione in maniera eccellente. La stessa cosa può essere consolidata per quello che è l'intrattenimento, ingiustamente ritenuto una forma minore della narrativa in generale, ma in realtà simulacro della vera essenza dello spettatore. Perché sono tutti capaci di mettersi davanti all'opera dell'autore rinomato di turno e di decantarne le lodi, magari senza nemmeno averla capita, ma è ancora più complicato mettersi ad analizzare un qualcosa di più leggero e scoprire quali che sono in realtà i veri pregi ed i veri difetti. Un po' quello che ho cercato di fare con questo Shoot 'em up, pellicola action che ho visto per caso in tivvù ancora ai tempi di quando studiavo a Torino e che mi ha inaspettatamente colpito. E ve lo dico subito, è una cazzatona colossale. Ma nel senso che fa di tutto per esserlo, senza limiti di censura o di vanagloria, perché qui tutto è attuo all'esagerazione più sfrenata. Sì, molto più di 300, perché a differenza del presunto filmone del Zaccaria internazionale il limite del concettualmente concepibile qui lo si supera davvero, senza quei particolari che avrebbero potuto dargli il quid necessario e che però vengono meramente relegati sullo sfondo. Michale Davis, qui sceneggiatore e regista (ma è stato attivo perlopiù nel campo televisivo, in special modo nella serie Battlestar Galactica), non è uno sprovveduto e si vede benissimo. Già il protagonista, un pistolero dall'occhio abile che si allena mangiando carote, fa capire dove questa pellicola vuole andare parare. E proprio questo è il suo principale pregio e, al contempo, il suo principale difetto. Un difetto perché, alla fine, stiamo guardando quella che è, senza se e senza ma, una cazzata allucinane - anche se 100 ragazze, il precedente film di questo regista, è la vera scemenza da evitare. Un pregio perché invece non si vergogna di questo suo status, anzi, il regista preme il pedale dell'acceleratore per vedere fino a dove riesce a spingersi. Abbiamo così battute fulminanti, insegne al neon che vengono fatte esplodere fino a formare dei veri e propri insulti, planate da un aereo senza paracadute, droghe psichedeliche e un assassinio in pieno coito. Sì, avete letto bene, assassinio in pieno coito. E cito proprio quella scena, casomai non si fosse capito. Ovvio, non si raggiunge l'eccellenza e la raffinatezza di un Hot fuzz, quello è un vero e proprio miracolo e credo dovranno passare diversi anni prima che ci tocchi vedere un'altra meraviglia simile, ma alla fine è un film che fa il suo dovere. Né più né meno, ma se non altro a fine visione potrete dire di aver visto una delle cose più esagerate e divertenti (elementi che si collegano fra loro in maniera davvero squisita) che il mercato americano, così poco inventivo e banalizzante in quelli che sono i prodotti più semplici a umili, ci abbia offerto di recente. Unico problema che mi ha dato fastidio è stato il coinvolgimento di un attore di livello come Clive Owen e, soprattutto, dell'inserire Giamatti come villain principale. Questo non perché lo ritenga inadatto a quel ruolo, anzi, è un attore così maestoso che renderebbe credibile qualsiasi parte, ma per un film simile lo trovo decisamente sprecato, nonostante sia istrione quanto basta e sembri davvero divertirsi. Ma comunque gli va meglio qua che in The Amazing Spiderman 2...

Insomma... azione, le tette della Bellucci [che nonostante come attrice sia quel che sia, da quel punto di vista ha il suo laido perché], sparatorie, risate e un sacco di canzoni metal, fra le quali Overkill e Kickstar my heart. Ancora vi chiedete perché mi sia piaciuto?Voto: 
MENIAMO LE MANI 2: Shoot 'em up - spara o muori
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