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Mennea, i fratelli contestano il testamento: “È falso, non è la sua scrittura”

Creato il 10 ottobre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Posted by   10 ottobre 2013  

Quel testamento – dice – é falso, non l’ha scritto mio fratello.” Sono queste le parole Enzo Mennea che contesta l’atto,  redatto e firmato soltanto 9 giorni prima della morte di Pietro, che prevede come unica beneficiaria del patrimonio la moglie Manuela Olivieri

Pietro Mennea, vincitore dell'oro alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 (cdn.blogosfere.it)

Pietro Mennea, vincitore dell’oro alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 (cdn.blogosfere.it)

I tre fratelli del velocista mondiale dei 200 metri, Pietro Mennea, hanno impugnato il testamento dell’atleta, morto il 21 marzo scorso, ritenendo che l’atto olografo non sia stato stilato dal primatista barlettano: “Pietro – spiega Enzo Mennea, uno dei tre fratelli – era malato, si sottoponeva alla terapia del dolore e gli venivano somministrati farmaci, sia per la terapia contro il cancro, sia per sedarlo. Una persona in quelle condizioni non ha né la capacità, né la lucidità di scrivere e di farlo in modo fluente”.

“É stato per questo che abbiamo voluto sincerarci del fatto che a scrivere fosse stato Pietro – aggiunge – perché ci sono troppe discrepanze”. E spiega: “Io conosco la scrittura di mio fratello, non sono un grafologo, un esperto, ma quando ho visto il testamento era chiaro che qualcosa non andasse, Pietro certe volte non puntava le ‘i’ e quando scriveva il numero 1 non ci metteva un trattino come base. È stato per questo che abbiamo fatto fare una perizia”. “Sia chiaro – conclude Mennea – che noi non accusiamo nessuno, i rapporti con nostro fratello erano buoni e vogliamo solo capire se è stato commesso un reato e siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura”.

Nel 1979 Pietro Mennea con la vittoria alle Universiadi di Città del Messico, con il tempo di 19”72,  è stato detentore del record mondiale sui 200m per ben di 17 anni. L’anno successivo, alle Olimpiadi di Mosca, ha vinto l’oro nella stessa specialità e il bronzo nella staffetta 4×400.

Chissà cosa ne pensa, ora, la Freccia del Sud di questa contesa, sulla propria eredità, tra i fratelli e la moglie

 


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