Stamani IlMioAmore ed io abbiamo fatto il calcolo di quanti giorni (lavorativi) mancano alle ferie. Alle sue, almeno: io sono ancora in maternità. Sono "appena" trentatrè!
Su Facebook si iniziano già a vedere le foto in spiaggia di amici vari.
Nonostante fin da piccola coi miei sia stata abituata alla spiaggia attrezzata, con ombrelloni, lettini, cabine e quant'altro, al solo pensiero mi viene l'angoscia. Bambini che urlano, genitori che se ne sbattono, radio a tutto volume, palloni, cinquanta centimetri di bagnasciuga per camminare, quando va bene. Ressa e code ovunque, al bar, ai bagni, in acqua.
Per non parlare delle sfilate: uomini e donne di tutte le età che sfoggiano costumi improbabili. Oppure tamarri palestrati e già abbronzati, peccato che David Gandy e Megan Fox non vadano al mare a Lignano Sabbiadoro...
Il nostro problema è che alla domanda "dove andate in vacanza?" alla maggior parte di parenti e conoscenti dobbiamo rispondere in modo vago.
Da qualche anno facciamo vacanze naturiste.
E finalmente ci rilassiamo.
Gente educata e rispettosa. Poco affollamento. Bambini che salutano e danno del lei. Assoluta libertà di movimento, senza paranoie della "prova costume". Non sto generalizzando, è davvero così. Per lo più ci sono coppie, famiglie (soprattutto tedesche e olandesi), e anche single. Non abbiamo mai assistito a scene strane nè ricevuto proposte indecenti.
Io ho un senso del pudore molto ridotto, ma quando siamo andati per la prima volta a fare una sauna in Austria, nel 2007, ero un po' perplessa su come mi sarei sentita: in fondo nella nostra cultura la nudità è associata alla sfera privata e intima, e nonostante i miei genitori mi abbiano insegnato a non avere vergogna del mio corpo non sapevo come avrei reagito.
Risultato: dopo un minuto mi ero dimenticata di essere nuda, perché lo erano anche tutti gli altri.
Nessun senso di inadeguatezza perché io ho il sedere più grosso o sono più bassa di qualcun altro. Solo un bellissima sensazione di libertà, come quando ero bambina e giocavo sulla spiaggia.
Da allora, solo poche volte siamo tornati su una spiaggia "tessile": mi sono sentita a disagio.
Dove sta il problema, direte voi: ognuno è libero di passare le vacanze come vuole. E invece no, perché i miei genitori sanno dove andiamo e non giudicano (hanno vissuto per dieci anni a Pugnochiuso, sul Gargano, dove negli anni '70 iniziavano a esserci le prime spiagge naturiste, quindi sanno di cosa si tratta e che non andiamo a fare riti satanici nè scambi di coppia...).
IlMioAmore invece ai suoi non lo "può" dire, perché pensa che avrebbero qualcosa da ridire.
Alle varie domande che ci pongono rispondiamo omettendo i particolari.
Andremo al Koversada, che quest'anno festeggia i cinquant'anni di apertura. Quindi "ufficialmente" andremo in Croazia, in un bel bungalow all'interno di una struttura organizzata!