Il governo ha castigato il trasporto pubblico locale assegnando meno fondi per i bus, con il pretesto dell’autonomia delle aziende, obbligate al pareggio di bilancio in nome dell’efficienza e grazie alla vendita dei biglietti. Le aziende dei trasporti locali, però, sono sostenute comunque da fondi pubblici, anche se meno del solito. Non è esistito mai il controllo stringente da parte dei passeggeri. Enti locali e Regioni e Stato pagano il conto in gran parte oltre all’incasso delle aziende per la vendita dei biglietti. Ci sono più pagatori certi che controlli di qualità, più passeggeri che cercano di non pagare facendo i portoghesi che controlli e soprattutto attenta sorveglianza di viaggiatori convinti di dover tutelare anche personalmente, con reclami e segnalazioni, il valore del proprio biglietto, titolo di viaggio che dà diritto a un servizio di qualità.
Non per caso ci sono esperti di economia dei trasporti che valorizzano il ruolo dei viaggiatori anche in questo modo. Il servizio pubblico, invece, con i suoi tagli continui di finanziamenti, specialmente in questi ultimi anni, non ha sinora responsabilizzato i passeggeri.
Ecco perché ha un significato strategico la raccolta di firme che viene organizzata in provincia di Brescia da diverse associazioni: Federconsumatori, Legambiente e associazioni pendolari InOrario e rete degli studenti medi di Brescia e gruppi di utenti e pendolari di diverse tratte. Lo scopo della petizione popolare, per chiamarla così, in una cornice d’impegno civile per la democrazia nell’economia, è dare un segno chiaro contro i rincari delle tariffe e la riduzione del numero delle corse urbane ed extraurbane, nel vasto territorio bella provincia di Brescia. Tagli e rincari, contemporanei, che hanno colpito anche la confinante provincia di Cremona e l’intera Lombardia. Si parla infatti anche di Trenord, i cui pendolari a propria volta protestano da tempo e chiedono rispetto dell’orario.
Le associazioni bresciane da lunedì e nei prossimi 15 giorni sottoporranno il testo seguente ai pendolari, chiedendo loro di firmare nelle stazioni e sui bus. Un problema di grandi dimensioni e di significato storico, economico e democratico.
“I sottoscritti, utenti e pendolari del Servizio di Trasporto Urbano ed Extraurbano, a causa delle recenti inique innovazioni, sia del sistema di tariffazione integrato, che dei tagli alle tratte extraurbane ed urbane e degli aumenti tariffari apportati, denunciano: aumenti tariffari tripli rispetto all’inflazione programmata; l’iniqua obbligatorietà dell’integrazione tariffaria ed i gravi tagli dei servizi che compromettono i servizi minimi e riducono l’offerta. Chiedono agli organi competenti della Provincia e del Comune di Brescia e della Regione Lombardia: di superare l’obbligo di acquisto dei biglietti integrati per le tratte che hanno destinazione e partenza Brescia, in nome del principio di equità secondo cui il fruitore del servizio paga la tariffa relativa al servizio che usa; di attivare un confronto sulla riorganizzazione complessiva del sistema di trasporto pubblico locale per superare disagi e sofferenze e per una vera e funzionale integrazione dei trasporti che tenga conto dei bisogni di mobilità delle persone cui condizionare modifiche, percorrenze e attestazioni di fermate. Abbiamo ricevuto una valanga di proteste dai pendolari da quando sono entrate in vigore le nuove tariffe ed i tagli. E’ inconcepibile che proprio in un momento di crisi economica le famiglie vengano costrette a spendere di più per i trasporti pubblici, fino al punto di costringere molti pendolari ad usare la propria automobile per recarsi al lavoro, causando più congestione stradale e inquinando di più l’aria della nostra provincia. Se questi provvedimenti fossero confermati c’è il rischio di un forte calo dell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico a favore dell’automobile. L’invito ai pendolari è di firmare e, per eventuali ulteriori iniziative che sono al vaglio, di conservare il biglietto integrato non utilizzato sui servizi urbani.
Associazione Pendolari In Orariosezione di Brescia
Federconsumatori Brescia
Legambiente Provincia Brescia
Rete degli Studenti Medi Brescia