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“Menopausa blues” di Silvana Sonno

Da Vivianap @vpicchiarelli

1460214_10201237870014510_1263694842_nLa protagonista di questo racconto è una donna come tante – per questo non ha un nome – che si trova ad attraversare una fase significativa della sua esistenza: la scomparsa del mestruo e la fine della sua vita riproduttiva. In una parola: la menopausa. Tra aneddoti personali, riflessioni e ricordi, ci conduce a percorrere insieme a lei le tappe, a volte buffe e a volte tristi, che l’aiuteranno a trovare un senso e una direzione per la sua “nuova” vita e, in ultimo, ciò che saprà riconoscere come dono prezioso dell’età che avanza: un’acuta consapevolezza. Accetterà così anche il lusso di arrabbiarsi un po’, di non vergognarsi degli scatti d’umore, del nuovo vocabolario che inaspettatamente si trova a usare con irruenza e spregio del bon ton: la menopausa “non è tempo per signorine”.

Parlare di menopausa fa sempre meno paura, se poi si riesce a sdoganarne addirittura le connotazioni più opprimenti a favore di guizzi ironici e dissacranti, seppur velati di un retrogusto dolceamaro, come fa la Sonno, allora significa che noi donne si è sempre più verso la giusta direzione: ossia quella dell’autodeterminazione che passa attraversa la piena accettazione di sé. Certo, non è semplice. Di sicuro, non è scontato. Parliamoci chiaro: i cambiamenti imposti dalla menopausa non concedono sconti a nessuno, semmai qualche sparuta dilazione, il punto è, però, cercare di coglierne gli aspetti positivi, quelli che ci spingono, nostro malgrado, a rimetterci in gioco e, perché, no a rimettere in discussione ciò che ritenevamo immutabile.


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