“Mentre si balla il centro storico crolla”. Così recita il secondo striscione affisso lungo via Volontari, questo, purtroppo, più in basso e meno visibile, dopo che il primo è stato prontamente rimosso facendo però in tempo a suscitare un po’ di quel clamore di cui il paese vecchio avrebbe tanto bisogno mettendo l'accento sullo stridore tra la festa e certe situazioni poco edificanti.
La protesta è forte e vibrante e viene direttamente dai cittadini coinvolti in una delle situazioni più incresciose ed emblematiche di quello che è lo stato del centro storico montegranarese e della reale volontà politica di mettervi mano. Via Volontari è chiusa da tempo, ormai da quasi otto mesi, a causa del parziale crollo di un’abitazione che vi si affaccia. E’ facile immaginare a quali disagi e pericoli i residenti siano sottoposti.
Lo stabile in questione era pericolante da tempo, puntellato e abbandonato. Il vecchio proprietario ha recentemente ceduto l’immobile ad una ditta terza, sembra intestata ad un cittadino straniero, con la quale pare il Comune abbia difficoltà a trovare un accordo. Del resto le stesse difficoltà erano state riscontrate anche col vecchio proprietario, questo italianissimo.
Nei giorni scorsi era stata ventilata l’ipotesi di un abbattimento parziale della casa e della realizzazione di un ponteggio aereo per mettere in sicurezza la zona. Tale punteggio non avrebbe poggiato a terra ma sul muro della casa di fronte e in tal modo si sarebbe anche evitato il pagamento della Tosap. Ovvio il diniego dei permessi da parte del proprietario che certamente non può vedere di buon occhio una soluzione che può sembrare provvisoria ma, visti i precedenti (via Don Minzoni docet) ha forti probabilità di diventare definitiva. Per cui siamo allo stallo: la strada è chiusa, è pericoloso transitare anche a piedi e i residenti sono ovviamente esasperati.
Eppure con pochi soldi il Comune potrebbe abbattere la casa, sanare la zona, imputare i costi al proprietario e risolvere il problema alla radice. Non è chiaro perché non lo si faccia.
Luca Craia