Cosa fare a Merano in un fine settimana di inverno per una persona come me che non ama la montagna?
L'invito a Merano Winter Slow evocava già nel sul titolo i caratteri di un fine settimana in coda a gennaio all'insegna della calma scoperta o riscoperta di Merano. Località famosa per sport, salute, benessere, clima e shopping, ordine ed efficienza, Merano possiede bellezze naturali e attrezzature sportive e termali di grande fama e, in questi ultimi anni ha saputo valorizzare anche le esperienze più delicate della sua tradizione, autentiche e familiari.
Conoscere questa cittadina e l' Alto Adige, significa interpretare una terra di confine e di contesa che ha un rapporto, ancora oggi, di libera appartenenza con la nazione Italia. Lingua, costumi ed educazione tradiscono una profonda radice lontana; la storia ne documenta i sofferti passaggi di una adesione all'Italia di certo non semplice.
Della sua ambivalenza culturale e linguistica, dell'accoglienza della sua gente, sul paesaggio, i modi di fare e di essere della sua gente, si possono avere tante opinioni. Io ho avuto la possibilità, attraverso l'esperienza della cooking class, di conoscere una Merano piú italiana e aperta di ciò che appare in superficie. In questa occasione, mischiando prodotti e sapori tradizionali nuove tendenze culinarie o altri concetti, ho gustato una Merano da assaggiare in bilico fra le tradizioni, il gusto, la tutela dei prodotti e lo sguardo verso le innovazioni e i cambiamenti.
Innanzitutto il contesto: la felice esperienza dei masi e del consorzio di tutela gallo rosso. 1600 agriturismi e fattorie di cui si cerca di valorizzare e tutelare il duro lavoro, sviluppare un'economia ricettiva e alimentare all'insegna della tradizione ed il benessere. Case rurali in montagna, o a ridosso di essa dove gente motivata e sensibile porta avanti con molti sacrifici la tradizione più profonda di quelle stupende valli. Chi ospita produce, vende prodotti ed accoglie turisti rendendo il suo maso sempre aperto e "vivo".
Ogni volta che sono stata qui come turista, ho sempre apprezzato l'ordine, la pulizia e l'organizzazione di questi questi luoghi provando un piacevole stupore riguardo l'efficenza, la modernità della infrastrutture che sostengono l'accoglienza e la vita quotidiana in questi luoghi di montagna.
Queste stesse caratteristiche le ho ritrovate nei piatti cucinati con lo chef Luigi Ottaiano, in cui i sapori antichi si sono messi a dialogare con farine alla canapa e tartufi del centro italia, amalgamati da sapienti mani che ogni giorno seguono attente la filiera dei prodotti. Essi sono infatti prodotti per il 75% nel maso stesso ed il 25% da altri masi locali. La filiera ed il controllo sono rigidissimi.
Essere accolti in un maso significa entrare e vivere la casa di chi lo abita e così mi sono sentita, in quel pomeriggio/ sera trascorso a cucinare, conoscere ed assaggiare. Ho ripensato ai pomeriggi culinari trascorsi dalle nonne, dove apprendevo i segreti delle loro cucine, spesse fatte ad "occhio". Quello che mi ha lascito questa esperienza è stato, fra le altre cose, la familiarità di gesti semplici in cucina, con pochi attrezzi e tante mani che coralmente trasformano la materia ed il gusto.
Semplici alimenti dal sapore deciso, gusto inimitabile e passato attuale hanno trovato nei piatti da me assaggiati, a cui ho partecipato nella elaborazione, abbinamenti e azzardi all'insegna dello stupore e del cambiamento. Cosi come queste valli tanto belle nella loro speciale armonia si sono sapute arricchire e trasformare per le esigenze del turista senza tradirsi nella loro essenza, i loro piatti, l'accoglienza dei masi ed i loro prodotti, mi hanno aperto per poco ore ad un mondo fatto di tradizione e modernità.
Come trascorrere un pigro fine settimana invernale e non solo a Merano?Per chi non ama dunque investire il suo tempo su piste da sci e sport, ho trattenuto alcuni suggerimenti slow.
- Terme: una struttura all'avanguardia, con servizi spa di ultima generazione, area fitness, baby parking, saune, bagno turco, gettate aromatiche, piscine interne ed esterne. Un'architettura che sostiene la bellezza del luogo e non limita la vista non si interpone mai tra il paesaggio e l'occhio del visitatore. Un luogo dove trascorrere ed investire del tempo per sè con tutti i benefici delle sue acque.
- Museo civico Mamming: un museo nuovo ed interattivo che si sviluppa fra il palazzo storico della famiglia Mamming e la nuova struttura, a ridosso della montagna. Qui è raccontato, Merano nei secoli, tracce di commerci, costumi, come è nata la sua ispirazione di luogo per la salute. Un museo realizzato su diversi piani e molteplici sezioni di cui alcune particolarmente interessanti dal punto di vista storico ed antropologico.
- Il centro citta e le vie dello shopping, il sabato mattina ancor più vive: fare colazione con strudel e cappuccino, passeggiare sotto i portici, sedersi nei bar all'aperto attrezzati con plaid anti freddo, il mercato dei prodotti bio dove acquistare cibo locale genuino in un'atmosfera tipicamente alto atesina.
- Vivere una esperienza di ricettività in un maso: dalla visita dei laboratori artigianali, le osterie contadine, l'acquisto di prodotti gastronomici, agriturismo, escursionismo. I masi possono offrire differenti tipi di esperienze, tutte interessanti e tutte certificate. Particolare in essi anche l'attenzione per diversamente abili e persone con problemi di allergie.
- Passeggiate a tema e percorso sulle erbe aromatiche: orto di erbe aromatiche sulla Passeggiata Tappeiner, un piacevole percorso salute che parte nel cuore della città tra paesaggio ed una vegetazione che sorprende: adatto ad ogni età.
#meranowinterslowAlto AdigeMerano