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Mercato allenatori: Shaw ai Nuggets e Joerger ai Grizzlies

Creato il 25 giugno 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Il mosaico dei coach NBA sta pian piano prendendo forma in modo definitivo: delle tantissime squadre che non avevano ancora deciso la loro guida per la prossima stagione le principali erano senza dubbio tre che sono state il top della Western Conference quest’anno: Clippers, Nuggets e Grizzlies. Proprio queste tre nelle ultime ore hanno scelto il nuovo allenatore e possono quindi iniziare a condividere le idee per il futuro, anche a livello tecnico oltre che di mercato. Dopo Doc Rivers accasatosi con un lungo tira-e-molla ai Los Angeles Clippers, anche le altre due franchigie si sono sistemate: i Denver Nuggets hanno ingaggiato Brian Shaw mentre i Memphis Grizzlies hanno promosso l’ex assistente David Joerger. Due scelte quelle fatte da Memphis e Denver che cambieranno sicuramente le strategie delle due franchigie, anche sul campo, rispetto al passato, e forse era proprio quello che i dirigenti volevano.

Con la partenza di Masai Ujiri verso Toronto e quella di George Karl, con cui si è rescisso il contratto per disaccordi sull’estensione dello stesso, la guida in Colorado cambia totalmente. Il gruppo era stato costruito dalla coppia che ora non c’è più e il compito dell’ex assistente di Lakers e Pacers, avvicinato in queste settimane anche da Nets e Clippers, sarà quello di dare una nuova identità per cercare di fare qualche passo in avanti nella post season, pur senza superstar (com’era nel credo di Karl). Shaw è un adepto di coach Phil Jackson e quindi uno a cui piace parecchio l’attacco Triangolo, che potrebbe essere implementato anche in questa nuova avventura; Danilo Gallinari, quando tornerà dall’infortunio al ginocchio potrebbe essere utilizzato “alla Lamar Odom”, cioè come creatore di gioco nella Triple Post Offense, con cui giocatori ‘da corsa’ come Lawson, McGee e Faried però non è che si sposino benissimo. E proprio qui starà la bravura di Shaw, ovvero nel cercare di integrare i concetti portati avanti dalla situazione tecnica precedente con alcuni nuovi, che possano risultare più efficaci nei playoff. Come prima cosa però il nuovo General Manager di Denver Tim Connelly dovrà sbrogliare la matassa Andre Iguodala, che è uscito dal suo contratto da 16 milioni ed è diventato free agent, per cercare un accordo più lungo. I Nuggets potrebbero offrirgli un quadriennale da più di 10 milioni l’anno ma non è così scontato che il giocatore decida di restare.

Anche i Grizzlies erano di fronte ad una scelta difficile perchè la stagione, terminata con la sconfitta contro gli Spurs in finale di Conference è stata sicuramente positiva ma è stata anche costellata di problemi interni, a società e spogliatoio. Il nuovo proprietario, il giovanissimo Robert Pera, ha fatto intendere di voler cambiare l’immagine della franchigia facendola diventare meno operaia e più chic, per cercare di attirare qualche altra Star e ovviamente sponsor e marketing. Spesato Lionel Hollins (che aveva dichiarato di voler rimanere, ed è stato accostato a lungo a Clippers e Nuggets) è stata fatta la scelta di promuovere a capo allenatore il 39enne David Joerger che nelle ultime 6 stagioni ha fatto parte dello staff della franchigia. Il nuovo coach vanta una lunga esperienza nelle minors tra IBA, CBA e D-League, ma non avrà un compito semplicissimo. La società infatti ha fatto capire apertamente durante questa stagione che il futuro sono Marc Gasol e Mike Conley, suscitando più di qualche irritazione nello spogliatoio, che sono poi sfociate nello sweep subito dagli Spurs; Zach Randolph ha ancora due anni di contratto a 34 milioni complessivi e quindi non facilissimo da piazzare sul mercato anche se il suo valore tecnico fa gola a molti, ma non molto la sua storia passata fatta di tanti cambi di maglia e incomprensioni con allenatori e dirigenze. Tony Allen è un altro della “vecchia guardia” che potrebbe vestire un’altra maglia all’inizio della stagione, l’ala infatti è free agent e non sembra ci sia l’intenzione di trattenerlo. Altro personaggio chiave poi è il General Manager Chris Wallace, assunto dalla vecchia proprietà e quindi sempre sull’orlo del precipizio: i Kings l’avevano corteggiato per un po’ ma lui si è sempre detto voglioso di continuare in Tennessee, non così scontato che sarà ancora seduto sulla sua poltrona tra qualche settimana.

Shaw e Joerger quindi prendono in mano due franchigie che nonostante i buoni (ottimi talvolta) risultati ottenuti nelle ultime stagioni hanno scelto di cambiare strada, pur senza perseguire la “ricostruzione” del roster. La situazione nelle due squadre vista dall’esterno fino ad un mese fa sembrava idilliaca, felice, con tutti i protagonisti che remavano insieme, ma si è scoperto che non era così. Shaw e Joerger prendono in mano due gruppi di livello e gli viene chiesto di ottenere dei risultati, da subito, prima che la finestra temporale di questi gruppi si chiuda, un compito davvero difficile per due “esordienti”, che dovranno imparare da subito a gestire la tanta pressione che avranno sulle spalle.


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