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Mercato immobili, dopo la crisi si guarda al 2013 con cauto ottimismo

Da Mrinvest

Il 2012 è stato recessivo per il mercato immobili, ma sembra che il prossimo anno sia destinato ad essere migliore. Vediamo perchè

Mercato immobili, dopo la crisi si guarda al 2013 con cauto ottimismoCrisi e tasse hanno messo in ginocchio il mercato immobili nel 2012, con prezzi e compravendite case in caduta libera, ma finalmente l’anno volge al termine ed è tempo di consuntivi e previsioni.

Il mattone è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza, ma la crisi dei debiti sovrani e l’euro in serio pericolo, hanno spinto molti italiani a portare fuori dal Paese i propri soldi. In effetti, il pericolo era che, saltato l’euro e con una lira svalutata di almeno il 30-40%, investire in Italia in immobili sarebbe stato un pessimo affare. I meno pessimisti poi hanno preferito, piuttosto che investire nella casa, ricavandone un 3-4% annuo lordo, impiegare i propri risparmi comprando titoli di Stato che offrivano il 7-8%.

A tutto questo si è aggiunta la situazione delle banche che hanno limitato di molto la loro

attività erogativa, concedendo prestiti e mutui soltanto in presenza di garanzie solide e quindi finanziando operazioni a rischio zero. Il tutto con uno spread (guadagno) aggiuntivo al tasso di riferimento (Euribor per il tasso variabile, Eurirs per il tasso fisso) molto alto e quindi oneroso per il mutuatario. Il risultato è stato che nel 2012 i finanziamenti delle banche sono diminuiti del 50% e, dunque, la conseguenza è stata il crollo del mercato immobili.

Il lato positivo è che molti proprietari non hanno svenduto e quindi il mercato ha conservato delle buone basi di ripartenza.
C’è chi guarda al futuro con ottimismo, partendo da una logica considerazione: la recessione, la crisi del debito pubblico con l’euro in pericolo, la crisi delle banche che non concedono più credito come un tempo, lo spread e l’Imu, non hanno impedito agli italiani di acquistare quasi 500mila case. Per cui nel 2013 non può che andare in modo migliore, anche se le previsioni dicono che per la ripresa del mercato immobili bisognerà attendere il 2015.

Fattori importanti sono inoltre la discesa dello spread e dei rendimenti dei titoli di Stato, e la situazione sembra destinata a continuare. In questo contesto le banche saranno più disponibili a concedere finanziamenti ed il costo per il mutuatario sarà più accessibile. Con questo non vogliamo dire che la crisi recessiva sia finita, ma che il mercato immobili diventerà meno rigido e più liquido.

Le note stonate sono l’Imu e altre tasse, come per esempio la nuova Tares che entrerà in vigore il prossimo anno. La pressione fiscale sul mercato immobili resta pesante, ma si sà che gli italiani hanno radicato nel loro dna il bisogno di comprare la prima casa, e continueranno a valutare questa necessità. Per il resto i benestanti continueranno a conservare la casa al mare o in montagna e molti continueranno ad investire nel mercato immobili per diversificare e per affittare.

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