Magazine Economia

Mercato mutui, gli italiani tornano ad investire nella casa

Da Mrinvest

Dopo un 2013 disastroso, con il mercato mutui che ha toccato i livelli del 1985, vengono confermati i segnali positivi dei primi mesi di quest’anno.

I diversi rapporti immobiliari degli Istituti Osservatori evidenziano come nel primo semestre il numero delle richieste di mutui ipotecari presentate alle banche siano aumentate del 10,3% rispetto al 2013, e che il numero delle compravendite indica un andamento positivo del mercato immobiliare, in ripresa del 4,1% dopo 2 anni di continua flessione.

Mercato in ripresa grazie anche ai mutui in surroga.

Siamo ancora lontani dai dati del periodo 2009 – 2011, quando il numero delle domande di mutui è risultato il doppio di quello dei primi mesi dell’anno in corso, ma i segnali di ripresa fanno ben sperare.

Dati positivi per il mercato mutui si registrano anche per ciò che riguarda l’erogazione. Dopo i crolli degli ultimi due anni, gli Istituti creditizi ritornano ad erogare con meno difficoltà, registrando in questa direzione un aumento del 6%, probabilmente anche per i provvedimenti della Bce che hanno consentito alle banche di aumentare la loro liquidità a tassi molto convenienti.

In questo contesto si verifica un aumento significativo dei mutui in surroga, passati al 20% nel primo semestre 2014 dal 10% dello stesso periodo del 2013, trainando il mercato di più della metà della crescita. La previsione è che queste operazioni siano in aumento nei prossimi mesi. C’è da dire, però, che le surroghe non hanno un impatto molto rilevante nella creazione di ricchezza, perchè origina un apporto abbastanza limitato di liquidita sul mercato rispetto alle nuove operazioni di mutuo per l’acquisto della casa.

Quali sono i motivi del miglioramento del mercato mutui.

> Tassi di mercato sempre più bassi.
> Diminuzione degli spread bancari, viste le ottime condizioni usufruite dalle banche per ottenere liquidità dalla Bce. Lo spread BTp-Bund a 10 anni, attestatosi intorno ai 150 punti base e ritornato ai valori del 2011 prima della crisi, ha prodotto come conseguenza la riduzione degli spread bancari. Attualmente i migliori spread offerti dalle banche sono del 2,40% per i mutui a tasso variabile e del 2,30% per quelli a tasso fisso.
> Segnali di lento ma graduale miglioramento della situazione economica italiana e quindi della fiducia delle famiglie, che ritornano ad investire nella casa, nonostante i pesanti problemi di reddito disponibile e di disoccupazione.
> Prezzi delle case più bassi e disponibilità di immobili rimasti invenduti nel periodo della crisi.

E, per finire, la domanda che tutti noi ci poniamo periodicamente è: tasso fisso o variabile? Attualmente la scelta nel mercato mutui ricade sul tasso variabile, perchè chiaramente garantisce una rata mensile più bassa. Le condizioni per continuare a preferire il tasso variabile sono le previsioni che i tassi Euribor si mantengano ancora bassi e che la Bce continui la sua politica di tagli dei tassi e di immissione di liquidità sul mercato per dare modo alle banche di finanziare famiglie e imprese.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog