Mercato NBA: nuove maglie per Gay, Howard e Iguodala?

Come ogni mattina facciamo il punto sui rumors di mercato NBA, che questa notte hanno davvero sfiorato l’incredibile. Già ieri in tarda serata vi avevamo anticipato lo scambio a tre tra Bucks, Suns e Clippers con coinvolti JJ Redick, Eric Bledsoe, Jared Dudley e Caron Butler. A Phoenix sbarcano un giocatore solido come “Tough Juice” e una point guard promettente come l’ex vice Chris Paul; i Clips trovano quei tiratori che erano mancati la scorsa stagione, perfetti con un CP3 che li mette in ritmo; Milwaukee invece pensa al futuro, liberando spazio salariale e guadagnando due scelte.
Hanno firmato dei prolungamenti con le loro ultime squadre quattro free agent con grande mercato: David West (Pacers), Tiago Splitter (Spurs), Chase Budinger (Timberwolves) e Martell Webster (Wizards).

Anche i Grizzlies iniziano a mettere pedine sul loro scacchiere, ripartendo da Tony Allen, che ha firmato un quadriennale da 20 milioni complessivi. Al contrario cambierà aria Tyler Hansbrough a cui i Pacers non hanno dato la Qualifying Offer. Cambio di maglia anche per Kevin Martin: la guardia lascia gli Oklahoma City Thunder, che volevano tenerlo, e firma un quadriennale da 28 milioni di dollari con i Minnesota Timberwolves, bravi a battere la concorrenza anche di Pelicans e Bucks. A questo punto Marco Belinelli non andrà nemmeno a Minnie che con Martin, Budinger e i rookie Muhammad e Lorenzo Brown hanno completato il reparto.

I più attivi restano gli Houston Rockets che sembrano i favoriti principali alla corsa a Dwight Howard, che nel frattempo ha dichiarato che entro venerdì prenderà una decisione. I texani però non si fermano a DH12: l’altro grande obiettivo è Josh Smith, già in contatto con l’ex centro dei Magic per unire le forze negli Atlanta Hawks, progetto ormai andato a rotoli, visto che il GM Danny Ferry ha deciso di non puntare su J-Smoove. Rimane però aperta la trattativa tra i Falchi e Howard: se le cose non andassero a buon fine però la squadra della città della Coca-Cola potrebbe decidere di far trascorrere un anno per avere una scelta alta al prossimo Draft e soprattutto avere grande spazio salariale nell’estate 2014, quando liberi ci saranno alcuni tra i migliori giocatori al mondo. Lo stesso ragionamento lo hanno fatto i ricchissimi Lakers: Kupchak per persuadere l’indeciso Dwight ha fatto notare che al termine della prossima i giallo-viola avranno lo spazio salariale per firmare altre star come Carmelo Anthony, Dwyane Wade, Kobe Bryant ma soprattutto LeBron James. Per usare le parole di Ken Berger di CBS Sports: “Howard è al centro del più terrificante vortice delle ultime decadi NBA. A cosa mi riferisco? Ai Lakers con spazio salariale!”
Per concludere la panoramica su Howard bisogna aggiungere che ieri è anche avvenuto l’incontro con i Dallas Mavericks, non da escludere nella corsa al 3 volte miglior difensore della Lega.

Comincia bene l’era di Pete D’Alessandro ai Kings: dopo aver scelto Ben McLemore al Draft Sacramento sta cercando di rinforzare la squadra in ogni modo. Nelle ultime ore è stato incontrato Josè Claderon, free agent piuttosto ambito, ma che alla fine potrebbe restare a Detroit. C’è anche un piccolo giallo però proprio per i Kings: sembra che la squadra Californiana abbia offerto 56 milioni ad Andre Iguodala, prima di ritirare tutto, volendo al massimo garantirne 52. Alla fine comunque non se n’è fatto nulla, e Iggy per ora resta libero.
Il rumors più inatteso arriva da Toronto dove il GM Masai Ujiri potrebbe decidere di rifondare nuovamente lasciando partire Rudy Gay, richiesto dai Pistons in cambio dei contratti in scadenza di Stuckey e Villanueva.

Per chiudere i New York Knicks: dopo aver preso Bargnani, si stanno muovendo per un esterno perimetrale e un playmaker. Per il primo, visto che Copeland sta trattando con Lakers e Pacers (che hanno firmato CJ Watson), i target sono Francisco Garcia e Matt Barnes, che però vorrebbe restare ai Clippers. Per il play sul taccuino ci sono i nomi di Will Bynum (anche Pistons e Bulls su di lui), Aaron Brooks, Devin Harris e il newyorkese Sebastian Telfair.