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Merli Sandro, Pratica 973

Creato il 10 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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Nell’alloggio Aler in cui vive Sandro Merli mostra alcuni documenti ben noti ai servizi sociali

Dimesso da un ospedale il 16 maggio di quest’anno, torna a casa e resta al freddo nei giorni in cui imperversavano temporali e freddo invernale su cremona.

Sandro Merli nella casa popolare in cui vive a Borgo Loreto non può usare nemmeno la stufetta elettrica per riscaldarsi, perché ha subito una diminuzione di potenza da parte dell’azienda elettrica. Il teleriscaldamento non funziona più. L’Aem l’ha staccato.

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16 maggio 2013: uno dei giorni invernali nella finta primavera padana

Eppure è invalido al 75% e per le malattie di cui soffre, riportate sui documenti sanitari, deve assumere farmaci di classe c, per un costo di 300 euro al mese, e una dieta da 600 euro al mese. I servizi sociali possiedono tutti gli scontrini da anni, poiché conoscono bene Sandro Merli. La sua pratica è la numero 973, ed è stata aperta nel 2002. Da dodici anni Merli è assistito dai servizi sociali e non chiede altro che “di uscire dal circuito dell’assistenza e di essere messo in condizione di lavorare”. Beneficia di una borsa lavoro da 400 euro, che sta per perdere, se l’Aem staccherà anche l’elettricità e quindi la connessione internet. Nel frattempo, da quanto si apprende, i servizi sociali del comune spendono 50mila euro in sei mesi per pagare quattro tutor di condominio, che stanno per entrare in servizio. che cosa sta succedendo? Si vorrebbe capire.

Una vita tormentosa e impegnata, quella del nostro interlucutore.

E’ un ex lottatore, oggi ha 49 anni, gestisce un pubblico esercizio fino al 2002, quando dichiara fallimento. Sporge denuncia come vittima di usura, entra nell’associazione antiracket e antisura allora presieduta da Massimiliano Martinoia (Varese). Lo Stato gli riconosce un mutuo, che può essere erogato solo dopo la consegna da parte della Procura di cremona di una relazione, mai arrivata per quanto il prefetto di allora sollecitasse la magistratura. In quegli anni i procuratori di cremona erano prima caimmi e poi Padula. Il procedimento penale avviato da Merli è ancora in corso: l’imputato accusato da Merli è stato assolto in primo grado, la corte d’Assise si deve ancora pronunciare dopo il ricorso in appello. “E potrebbe esserci anche la cassazione: io sono pronto a ricorrere alla corte di Strasburgo. Sono molto fiducioso nella giustizia e dentro di me ho sempre provato un forte senso di giustizia”.

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L’armadietto dei medicinali di Sandro Merli

c’è un particolare inquietante: l’imputato aveva un avvocato poi risultato falso; non era avvocato. L’imputato lavora presso gli stessi servizi sociali di cremona. La vicenda deve comunque ancora concludersi. Secondo il denunciatario Merli le indagini sono state “svolte con superficialità: per questo ho denunciato alla Procura generale di Roma sia caimmi che Padula, poi interessato dal crac Parmalat”.

Nel 2002, rimasto senza casa e senza lavoro, Sandro Merli si rivolge ai servizi sociali di cremona: “Ricevevo minacce costanti, come tutta l’associazione. Abbiamo toccato i poteri forti”. In quel periodo, primi anni Duemila, Massimiliano Martinoia denunciava alla pubblica opinione alcuni casi di usura tramite i giornali cremonesi (allora erano tre, con cronaca e La Voce). Un fenomeno che è tornato d’attualità, più di allora, ancora più drammatico come nei tempi di recessione, e che s’intreccia spesso con la criminalità organizzata.

Merli non ha altra speranza che il comune. Risulta per qualche tempo senza fissa dimora, per questo appare sui documenti come residente in piazza del comune 8.

La cosa più inquietante, racconta “è che le istituzioni che dovevano tutelarmi mi hanno ulteriormente vessato”.

Vessato come? L’uomo della Pratica 973 il 4 giugno 2013 incontra per un colloquio la direttrice delle Politiche Sociali: “A voce Eugenia Grossi mi ha detto che non avrei più ricevuto i farmaci e il contributo per l’alimentazione. Non risulta nulla di scritto in proposito: ho fatto richiesta per email ma non ho più avuto sostegno. Dovrei vivere con 400 euro mensili di borsa lavoro, che non bastano per i farmaci”. Nel gennaio di quest’anno un precedente amaro: “Nella riunione del 18 gennaio di quest’anno l’assessore Luigi Amore, alla presenza dell’assistente sociale Daniela Pitturelli, che ha seguito il mio caso a lungo, ha fatto pressione perché io ritirassi alcune denunce contro il presidente del comitato del quartiere 5, Franco Nicolini, amico dello stesso Amore e del sindaco Oreste Perri”.

L’utente dei servizi appartiene a una fascia protetta, perché dal 2009 le sue condizioni si sono aggravate e risulta invalido al 75%, oltre che immunodepresso. Leggere le patologie riscontrate dai medici costa sofferenza. Merli però è disposto anche a mostrare tutti i documenti necessari, ad aprire quella pratica che malgrado quel che risulta nero su bianco potrebbe concludersi come il peggiore degli incubi.

“Ero nella fascia protetta – precisa l’utente dei servizi sociali - ma la Grossi mi ha detto che non lo sarei più stato. Il comune doveva monitorare le mie utenze Aem e Aler, allora perché c’è stato il distacco del teleriscaldamento?” L’alloggio è tra quelli malconci, deteriorato da infiltrazioni d’acqua piovana.

Merli ha cercato di rimettersi a lavorare, di aprire un’attività. Una speranza distrutta: intende infatti iniziare uno sciopero della fame e dei farmaci fino alle conseguenze più tragiche: “Ora faccio un’azione di protesta non è la prima volta per me”. Manda un messaggio all’assessore Luigi Amore: “Se vuoi che interrompa lo sciopero della fame e dei farmaci, tu ti devi dimettere”. Anemico, malato. Apre l’armadietto dove tiene i farmaci, tanti.

Mostra i documenti che lo riguardano, conservati in ordine in una serie di cartelle. ci sono tutte le relazioni e i documenti dei servizi sociali. Bisogna essere dotati di competenza specifica per pronunciarsi: il linguaggio però è chiaro. E’ naturale domandarsi come sia stato possibile arrivare a questo punto.

Sui distacchi delle utenze le polemiche sono dure. I termostati misurano male la temperatura e le bollette si alzano, al punto che nelle case popolari sono già diversi i casi di morosità. Si tratta di utenti che non possono permettersi di pagare somme di migliaia di euro, non avrebbero un alloggio Aler altrimenti.

Il 17 maggio, proprio il giorno dopo le dimissioni dall’ospedale dov’era ricoverato, Merli riceve una lettera raccomandata firmata dall’avvocato Raffaele Gagliardi, che fa parte dello studio che comprende anche Giovanni Gagliardi, consigliere comunale Pd. Raffaele Gagliardi è l’avvocato di Aem Gestioni, e intima il pagamento di oltre 2mila euro, pena il distacco delle utenze.

Minimo vitale? Non se ne parla. “Non ci saranno più distacchi”? Neanche per idea, anche questa era stata una dichiarazione dello stesso Luigi Amore. I distacchi ricominciano a minacciare pesantemente Borgo Loreto. E che cos’è Borgo Loreto? Un bacino omogeneo di voti, politicamente, grazie al quartiere delle case popolari. Un luogo dove proteste e quieto vivere hanno un peso specifico consistente.


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