Quasi tutti pensano che il libro sia un essere inanimato che, una volta letto, se ne debba stare buono buono nello scaffale di una libreria a farsi sotterrare dalla polvere, a subire silenziosamente l'attacco degli acari, a temere per l'arrivo di qualche ristampa, che ne provocherebbe il suicidio quasi certo. Invece ci vuole poco perché un libro prenda vita, una volta letto: basta metterlo su un rotolo di carta igienica, per esempio, oppure infilarlo dentro la tasca di un accappatoio, o ancora metterlo su una bilancia a guardare la televisione. Piccoli gesti, semplici cambi di prospettiva che squarciano esistenze fatte di inchiostro e cellulosa, regalando nuove vite a chi pensava di averle già perse tutte. Vite da libri, ovviamente.