Questo bel video racconta una storia che noi tutte ormai conosciamo bene. Racconta la storia della quotidiana violenza a cui il corpo femminile è sottoposto nei messaggi pubblicitari. Mostra come un prodotto sia tanto più vendibile quanto più è pubblicizzato mediante corpi di donne umiliati, sottomessi, ridicolizzati.
Ciò che conta non è il prodotto. Quello che attira il consumatore medio è l’immagine di una donna spogliata, schiavizzata e violentata. E felice di esserlo. Non si farebbero simili pubblicità se non si sapesse che funzionano. E funzionano anche riguardo al consumatore-donna. Perché? Perché ripropongono una struttura sociale rassicurante perchè bel conosciuta. Ripropongono la donna angelo-del-focolare. Eh sì. Sembrerebbe che la vamp sadomaso sia quanto di più lontano dalla mamma-mulino-bianco e invece no. Sono la stessa donna vista da diversi punti di vista. È la donna il cui spazio è ben delimitato, stabilito, sicuro. Lo spazio che l’uomo definisce per lei e su cui egli domina e agisce a suo piacimento. In ciò il maschilismo, e il potere patriarcale, ha superato se stesso. È andato al di là della pura ammissione dell’inferiorità femminile. Ora è capace di sbandierare una fittizia libertà femminile fatta di tacchi e reggi calze, di chirurgia estetica e di autodeterminazione sessuale. Tutte finzioni, elaborazioni raffinate del nuovo maschilismo.
Ma questo tipo di pubblicità oltre a riprodurre il vecchio sistema patriarcale con nuove tecniche di dominio fa qualcosa di ancora più grave. Incita alla violenza. E lo fa in due direzioni: da un lato mostra che la donna è un oggetto e in quanto tale è accessibile, utilizzabile, acquistabile ma dall’altro lato mostra qualcosa di ancora più pericoloso. Basta guardare con attenzione quelle pubblicità. Mostrano una donna che ama e prova piacere dall’essere un puro oggetto sessuale. È una donna che gode della violenza inflittale. Che ama essere ridotta a puro corpo oggetto del piacere maschile. Ecco il messaggio subliminale: le donne amano e provano piacere dall’essere violentate e stuprate, dall’essere ridotte al silenzio.
Che ci sia un collegamento tra l’aumento della violenza sulle donne e la diffusione di pubblicità sempre più sessiste?
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Inviato il 05 ottobre a 00:09