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Messico violento: 102 giornalisti uccisi dal 2000

Creato il 24 giugno 2014 da Rottasudovest
Dal 2000 sono stati assassinati in Messico 102 giornalisti, molti di più di quanto ritenuto dalle ONG e dalle associazioni che in questi anni hanno denunciato i pericoli della professione. Lo ha comunicato la Procura Speciale di Attenzione ai Reati commessi contro la Libertà d'Espressione, che dipende dalla Procura Generale messicana. Il dato è dunque ufficiale, diffuso dal Governo messicano, ed è ancora più sconvolgente se si pensa che, secondo l'ONU, dal 2000 a oggi sono stati uccisi 500 giornalisti in tutto il mondo. Ben un quinto, dunque, è stato ucciso nel solo Messico.
Nel Paese nordamericano gli assassinii di giornalisti sono quasi sempre legati al narcotraffico e alle denunce di corruzione, connivenza e violenza. Il numero di omicidi è aumentato vertiginosamente durante il Governo di Felipe Calderón, che ha iniziato la lotta senza quartiere al narcotraffico, con l'intervento dell'Esercito e l'inizio di una sorta di guerra di tutti contro tutti in tutto il Paese. Durante il mandato di Vicente Fox, il suo predecessore, i giornalisti uccisi sono stati 21, ma con Calderón, presidente dal 2006 al 2012, il numero è balzato a 71, con ben 13 assassinati nel 2010.
Il legame tra omicidi e narcotraffico è evidenziato dagli Stati in cui avvengono gli omicidi: Chihuahua, con ben 16 giornalisti uccisi e Veracruz, con 15, entrambi con gravi problemi di sicurezza e violenza, legati ai narcos.
"E' un numero di morti davvero preoccupante, dato che i giornalisti hanno una funzione sociale fondamentale, come diffusori dell'informazione" ha detto la responsabile della Procura Laura Angelina Borbolla. Per Darío Ramírez, direttore dell'associazione Articulo 19, il numero di giornalisti uccisi "testimonia chiaramente il contesto di insicurezza degli ultimi 14 anni, l'incapacità dello Stato messicano di impedire gli assassinii e anche l'impunità".
Nel 2014 sono stati uccisi due giornalisti: Jorge Torres Palacio, ad Acapulco, e Gregorio Jiménez, a Veracruz; il primo è stato sequestrato ed è apparso quattro giorni dopo, decapitato e smembrato, il secondo è stato sequestrato ed è stato ritrovato una settimana dopo, morto. "Collaborava con vari media e guadagnava 1,5 dollari per articolo pubblicato" scrive El Pais di Madrid a proposito di Jiménez "Il pavimento di casa sua era di terra battuta e la casa non aveva acqua corrente, luce elettrica o impianto di drenaggio. Le precarie condizioni in cui lavorava e la passività delle autorità locali ha spinto 16 colleghi di varie associazioni giornalistiche del Paese a indagare il caso. Da quando Javier Duarte è diventato Governatore dello Stato di Veracruz, a dicembre 2010, sono statia ssassinati 10 giornalisti e 3 sono desaparecidos. Inoltre, la sede di un quotidiano è stata incendiata e almeno 25 giornalisti sono stati costretti a lasciare lo Stato per minacce".
Ma non è solo giornalismo. La violenza in Messico colpisce ovunque: il Governo ha riconosciuto che ci sono ben 16mila messicani desaparecidos


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