Magazine Lifestyle
Anna Wintour è liberissima di tagliare fuori il 90% della Moda Che Conta dal Met (e cioè noi italiani) ma quello che si avrà per contro sarà il grandissimo mappazzone che abbiamo visto. Un WTF dietro l’altro, metri e metri di pizzo e raso buttati a muzzo, un dress code chiaramente pubblicizzato per l’occasione per evitare cadute di stile che altro non ha portato che una manciata di uomini in cravatta bianca. Fossi in Anna Wintour mi chiederei dove ho sbagliato se alla fine della serata tra le meglio vestite c’era Kim Kardashian.
Sono così delusa dal red carpet che quasi mi scoccia dire che mi hanno facilitato il lavoro. Classificarle non è stato difficile: _You didn’t get the memo Quelle che chiaramente non hanno ricevuto indicazioni sul dress code della serata che, ça va sans dire, andrebbe rispettato seguendo il tema della mostra. A questo giro era dedicata al sarto più famoso del mondo (certo) quindi un pizzico di couture d’altri tempi non avrebbe guastato, anche a costo di sembrare fuori luogo. Dopotutto, si pagano pur sempre 25.000 $ per accedere all’evento, seguire il tema sarebbe cosa gradita. Maggie Gyllenhaal – Valentino Florence Welch – Valentino Janelle Monae – Tadashi Shoji Monica Bellucci – Dolce & Gabbana
Con tutto il rispetto per i designer citati qua non mi sembra che il tema couture sia evidente. Alcuni pezzi meravigliosi (Valentino, guai a toccarlo) ma altri banali (pizzo), eccessivi (mantella), fuori tema (pantaloni). Non sempre vale tutto, bisognerebbe ricordarlo.
Dita Von Teese – Zac Posen Diane Kruger – Jason Wu per Hugo Boss Kendall Jenner – Topshop Naomi Watts – Givenchy Leighton Meester – Emilio Pucci
In questo gruppo non siamo andate male, c’è dell’evidente couture nella granitica solidità del solito Zac Posen. Diane Kruger essendo la favorita di tutte noi poteva osare qualcosa di più ma conoscendo il suo stile non oserebbe mai un ball gown. Kendall, la diciottesima Kardashian, non dice nulla con quest’abito a sirena che potrebbe essere di chiunque e infatti è di Topshop. Naomi Watts tanto per non sbagliare indossa un Givenchy che tutto sembra tranne che qualcosa di nuovo. Infine Blair che finalmente ci grazia della sua presenza sul red carpet con uno splendido Emilio Pucci che centra con il tema della serata come i cannelloni a colazione, ma è molto bello, le sta bene e io le voglio bene. Ciao Leighton, ciao.
Lea Michele - Altazurra Zoe Kravitz – Topshop Joan Smalls – Vera Wang Jessica Alba – Diane Von Fustenberg Naomi Campbell – Givenchy Bene ma non benissimo. Ok per una serata degli Oscar qualunque ma per il Met? Seriously? Sappiamo che Lea Michele non ama passare inosservata quindi perché non scegliere l’oro, infatti. PERCHE’ NO LEA, NON SEI UN CIOCCOLATINO. Zoe Kravitz in un’accettabile Topshop ma di nuovo, perché Topshop? Perché questo brand vuole affermare la sua presenza anche sul red carpet. Dio, non ci è permesso più nemmeno sognare la couture? Joan Smalls deve aver perso chiaramente concezione del tempo perché è rimasta al tema dell’anno scorso “Punk: Chaos to Couture”. Naomi Campbell infine ha colto l’occasione per indossare una sottoveste da Moira Orfei e un bolerino di piume di struzzo, dopotutto a provare a farla ragionare si rischia di prendere un cellulare in testa quindi non incolpo Riccardo Tisci per averla vestita così.
Reese Whiterspoon Kate Bosworth Cara Delavigne Rihanna tutte in Stella McCartney
Capisco fare l’investimento e cercare di ottimizzare l’esposizione mediatica (stessa cosa dicasi per Prada dopo) ma su 4 abiti nemmeno uno a tema con la serata? Dei tagli che più contemporanei non si potrebbe (crop top? pantaloni? Scollatura a sottoveste?) su 4 sgallettate una più incoerente dell’altra. Si salva a parer mio solo Kate Bosworth. Cara Delavigne come sempre insopportabile nel suo chiamarsi sempre sopra la folla. Le sue smorfie stanno al Met quanto le cadute dalle scale di Jennifer Lawrence stanno agli Oscar.
Elizabeth Olsen - Miu Miu Brie Larson - Prada Margot Robbie - Prada Lupita Nyong'o - Prada
Dianna Agron - Miu Miu Adele Exarchopoulus - Prada Sarah Paulson - Prada
Tra quelle che non hanno ricevuto il memo sul dress code di Anna Wintour c’è sicuramente anche il folto gruppo di celebrities (e non sono nemmeno tutte) che ha vestito Prada. Mi sento come quei prigionieri di guerra che vengono rinchiusi per anni nelle buche, al buio, pestati saltuariamente, poi di colpo liberati con una nuova fede islamica. Forse ho visto troppo Homeland ma in ogni caso non mi sognerei mai di parlare male di chi mi ha dato da mangiare fino all’altro ieri. L’ensemble di Lupita ricorda più un avanzo (splendido, impareggiabile avanzo) del Grande Gatsby più che un omaggio a Charles James. Il completo pantalone invece mi sembra venire dritto dall’AI 2012. Il resto tutto sommato non è male, anche se forse un tantinello eccessivo con tutte quelle pietre che quasi sembrano un art attack.
Splendido, se dovessi scegliere, il verde di Sara Paulson. Sono anni che cerco un verde così.
Il secondo gruppo le ho chiamate per ovvi motivi _WTF Sono quelle che non centrano nulla, ma davvero nulla. Che sembrano passate di lì per caso mentre andavano da un'altra parte, magari ad una festa in maschera a tema “vestiti di merda”. Bee Shaffer – Alexander McQueen Lena Dunham – Giambattista Valli Solange Knowles – 3.1 Philip Lim Kate Upton – Dolce & Gabbana
Per essere una signora nessuno ma solo la figlia di qualcuno io manterrei un profilo un po’ più basso, che dici piccola Wintour? Poi quando vedo queste cose mi chiedo ma Sarah Burton disegna forse con la mano destra tutti quei completi barbosi per la Middleton che potremmo trovare anche da Liolà e con la mano sinistra di tanto in tanto qualche pezzo da red carpet che vorrebbe ricordare l’eredità di Alexander? Coerenza, anyone? Ho già riassunto su Twitter che cosa penso del Valli su Lena. Ripeto, nulla contro di lei (guardo Girls, nonostante l’autoreferenzialità della sue immagini di nudo, spesso gratuite, inutili e focalizzate solo a far parlare del suo corpo che non è né meglio né peggio di una con 20 kg in più o in meno) piuttosto ce l’ho con chi la veste (e le taglia i capelli). C’è gente più in carne di lei che si veste meglio, che sa valorizzarsi e non mette in evidenza i propri difetti. Parafrasando le sagge parole di Anna: quando una non si sa guardare allo specchio con giudizio, nemmeno un Valli può fare il miracolo. Solange Knowles per me è una delle personalità del momento più sopravvalutate. Dicono che abbiano uno stile hippie-indie da prima pagina, ma a me sembra solo una che mette le cose a caso. Un cognome fortunato però può fare molto per la promozione. Poco, invece, può fare questo sacco color pesca. Infine Kate Upton: un disastro annunciato. Da una con quelle proporzioni in Dolce & Gabbana non poteva uscire nulla di buono. E apprezzo il tentativo della coppia di stilisti di riportare le curve laddove devono stare, sui davanzali di mezzo mondo. Tuttavia c’è un piccolo problema di proporzioni ancora da aggiustare: l’alta moda che Dolce sta facendo ha dimensioni titaniche. Va bene per le donne minute e le imperatrici d’Austria ma investirei più ingegno e meno metri di stoffa nel cercare di trovare una soluzione elegante anche alle tette munite come la Upton.
Chloe Moretz - Chanel Jay Bryant - Marchesa Imogen Poots – Proenza Schouler Rosamund Pike – Louis Vuitton
Non vi fanno tenerezza? Ridono tutte così felici! Sono così dolci, nel loro pensare di essere ALL’ALTEZZA DEL MET. Ecco la follia di Karl Lagerfeld cosa produce: una collezione a tema country. E poi finisce che il country non solo viene associato con Chanel che già di per sé pare una bestemmia, ma no, pure al Met poi ce lo dobbiamo trovare. Questa sconosciuta Jay Bryant l’ho inserita perché davvero mi sembra una che pare capitata lì per caso: “Oh vado al Met, spetta che mi metto un sari”. Ignota anche Imogen, il suo sorriso imbarazzato mi pare quello di chi si è appena resa conto di essersi presentata alla festa sbagliata e stia per tentare il passo del gambero. Per coerenza con Michelle (Williams, in seguito) avrei dovuto mettere Rosamunde tra le graziate ma mi è sfuggita. Dev’essere tutto quel bianco che mi ha distratta.
Il terzo gruppo invece sono quelle che non me la sono sentita di mettere tra le pessime o le stordite. Loro c’hanno provato, a tutti i costi, a seguire il tema. Vanno premiate. Karolina Kurkova – Marchesa Katie Holmes – Marchesa Sarah Silvermann- Zac Posen Claire Danes – Oscar de la Renta
Cosa vuoi dire a queste? Hanno fatto i compiti. Parlare della Katie è come sparare sulla Croce Rossa, poverina. Non ha idea di cosa mettersi, cosa fare, come lavorare. E’ più spaurita di una qualsiasi Joy Potter quando il padre esce di prigione. Inevitabile il paragone con Belle e apprezzo il tentativo di indossare il giallo, colore davvero difficile sul red carpet. Ma qua è tutto sbagliato: il tessuto, le proporzioni, i capelli, la scollatura. Un grandissimo FAIL che non metto nei WTF solo perché ha seguito il tema della serata. Odio inserire le modelle nelle pagelle perché sono belle di mestiere e portare abiti del genere per loro significa solo un altro barbosissimo giorno di lavoro. Anche in questo caso non le si può dire nulla, più couture dell’800 di questo si muore. Come si morirebbe se si venisse infilzati da quell’abito. Sarah Silvermann, mi risparmio la ricerca su Google, qua si vede la differenza con una modella che sente l’impellente necessità di elevarsi sul resto delle presenti. Bel colore, modello semplice ma d’effetto, nessuna esagerazione nell'acconciatura e nei gioielli. Charles James, chiunque lui sia, sarebbe fiero di te. Infine la pazza Claire Danes che al confronto delle altre sembra alta 1.50 m, si è avvicinata al look della serata nella maniera con cui l’avrei fatto io: un ball gown che richiama il passato ma non eccessivo, sempre contemporaneo. Se potessi, chiederei a Oscar però di cambiare il velluto del corpetto.
Hailee Steinfeld – Prabal Gurung Sarah Jessica Parker – Oscar de la Renta Victoria Beckham – Victoria Beckham Charlize Theron – Dior
Se il dress code richiedeva la white tie per gli uomini queste donne hanno saputo adeguarsi e dare un tocco in più. Che dire della piccolina Hailee, sembra cresciuta e sembra cresciuta con stile. Quasi inattaccabile, se non fosse per quelle scarpe e quel plateau. Con un focus così importante sui piedi come dona quest’abito, avrei accorciato la gonna e tolto il plateau. SJP è stata la prima ad arrivare e per quanto possa essere discutibile il risultato finale dell’opera di De La Renta, l’ho trovata adeguata, a tema e, cosa più importante, perfettamente a suo agio dentro all'abito. La sua confidence anche negli outfit più discutibili è la sua dote vincente. Victoria non avrebbe indossato un abito strictly couture manco a morire, soprattutto se ha finalmente l’occasione di calpestare il red carpet del Met e usare l'evento come stunt per il suo brand. Sono perfettamente coordinati, peccato solo per quella smorfia sul viso. Butterei dalla finestra l’ombretto marrone Vi, consiglio da amica. Infine Charlize, con la sua solita aria da “io sò io e voi non siete un cazzo”, ci grazia della sua presenza, ci tiene ad ufficializzare la sua storia con Sean Penn (nientemeno) e con immensa grazia si butta una cosetta sulle spalle perché, c’mon, non ho bisogno di mostrare l’ennesimo Dior. Bella la coerenza (il modello di abito, per lei, è S E M P R E lo stesso) ma è un attimo che arriva la noia.
Marion Cotillard – Dior Michelle Williams – Louis Vuitton Emma Stone – Thakoon Anne Hathaway – Calvin Klein
Ok ok, lo riconosco, loro non centrano davvero nulla. Ma sono tutte adorabili, cosa puoi dire a delle donne così? Una può in cuor suo mettere nel WTF un Dior di sfilata come questo della Marion? Eh no. E’ illegale. Più o meno come quelle scarpe. Michelle è intoccabile, you know I know, e il suo tubino corto mi piace. E’ fuori luogo e fuori tema, ma è Michelle e dalle parti di Louis Vuitton devono promuovere la nuova direzione creativa di Nicolas Ghesquière. Un “meh” solo per i capelli: capisco il fastidio del mezzo taglio ma corti > caschetto. Emma Stone è un’altra nostra darling, in coppia poi sono quasi come Diane e Joshua ma solitamente con meno street style. Non è la prima volta che la vedo in rosa e riesce nell'arduo compito di non farlo sembrare un colore per cerebrolese fan di Hello Kitty, ma un colore da rivalutare anche in età adulta. Infine Anne che ha seguito il trend delle pance che metto qua solo perché ha seguito il mio consiglio di vestirsi di colori caldi, l’unica maniera per farla sembrare un essere vivente. Il look è impeccabile, simmetrico, perfetto, lineare.
Suki Waterhouse – Burberry Tori Garn – Topshop Kate Mara – Valentino Emmy Rossum – Carolina Herrera
Loro sono tra le migliori della serata, se non fosse per l’infelice scelta del verde e di quel biondo falso come Giuda su Kate Mara. Apprezzo moltissimo anche il Carolina Herrera su fondo giallo: un perfetto equilibrio tra il taglio a ball gown e il tessuto contemporaneo. Nessuna ha esagerato, se non forse la piccola Tori, che pare un po’ contrariata per essersi ad un evento così importante senza Leonardo Di Caprio al braccio. Cosa vuoi farci amica, è la vita.
Taylor Swift – Oscar de la Renta Blake Lively – Gucci Beyoncé – Givenchy Kim Kardashian – Lanvin
Blake rimane fedele a se stessa e al suo amore per la vecchia Hollywood. Anche a volerle male, non si può discutere l’eleganza della sua scelta. Taylor Swift non mi stupisce, lei realizza i sogni delle sue fan indossando quasi continuamente abiti da principessa. Per lei è solo una giornata ordinaria. Beyoncé finalmente ha appeso gli abiti a sirena al chiodo, 2-3 cm di spacco in meno e sarebbe stata perfetta. Bisogna riconoscerlo: non so se sia l’influenza di Kanye o dei consulenti da Vogue che le hanno fatto il lavaggio del cervello ma il suo stile E’ effettivamente cambiato senza perdere la sua identità. Non rinunceremo mai alla dose di derrière fasciato ma ha capito come spezzare la figura, come mostrare una cosa e non l’altra. Certo lo spacco è considerevole ma ricordiamoci sempre di chi stiamo parlando, è pur sempre Kim. La cintura in vita, il tessuto morbido, la scollatura presente ma non protagonista. Ammettiamolo: si è rifatta dallo scempio dell’anno scorso. Brava Kim.
Donatella Versace – Versace Zooey Deschanel – Tommy Hilfiger Karlie Kloss – Oscar de la Renta
Cosa si può dire di Donatella? E’ eccessiva, ma se non lo fosse non sarebbe lei. Troppo tulle nell’abito dove “troppo” è la parola chiave di molte cose. Zooey Deschanel ha un accordo con Hilfiger da diverso tempo e per il suo stile “preppy” che vediamo in scena si può dire sia un perfect match, tuttavia sul red carpet è evidente che manca qualcosa. Infine Karlie Kloss in un ottimo De La Renta, perfettamente a tema e perfettamente a suo agio. Come per le altre modelle, just an ordinary day on a red carpet.
Visto che chi sono io per giudicare loro che pagano 25K $ per andare al Met se nemmeno mi cimento nella possibilità di andarci? Allora fatemi giocare a Gira La Moda e con gli e-commerce migliori alla mano, ecco la mia scelta se mi avessero detto “alzati cara che usciamo, andiamo al Met”. Gonna da gran sera di Alice + Olivia perché ci tengo a seguire il tema ma tenendo ben presente che siamo nel 2014 e non mi piace mettere tutto per scontato. Ecco perché preferisco mettere un sandalo Jimmy Choo che chiaramente non centra nulla perché l'effetto matchy-matchy è vecchio come la Wintour. Potrei usare uno dei top che mi ha fatto mia madre, ma in alternativa questo in crepe di Miu Miu è comunque accettabile. Sempre per il fatto che se vado al Met comunque non sono nessuno, preferirei non esagerare con i gioielli perché ho pur sempre 30 anni e non 300, quindi qualche filo sottile che distrarrà dal fatto che non ho seno e posso comunque essere amica di Kate Upton. Infine una piccola clutch per nascondere il telefono con cui mi sparerò i selfie con Sarah Jessica Parker è necessaria e fondamentale.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
A close up on make up n°296: Hourglass, Ambient Lighting Powder "Diffused Light"
Di Hourglass è diventato in breve tempo uno dei marchi più desiderati in tutto il mondo, le sue Ambient light Powder e gli Ambient Lighting Blush lo hanno reso... Leggere il seguito
Da Agwhatsinmybag
BELLEZZA, LIFESTYLE -
Jabberwocky - Valentina Mauro al Madeinmedi 2015
Al Madeinmedi 2015, Valentina Mauro presenta “Jabberwocky”, un'intera collezione dedicata alla fantastica storia di Alice nel Paese delle meraviglie. Leggere il seguito
Da Harimag
ARCHITETTURA E DESIGN, LIFESTYLE -
Capelli al sole: come proteggerli.
L'estate è la stagione che tutti aspettiamo per rilassarci finalmente in spiaggia. Il sole, il mare e il caldo costituiscono un piacevole evasione dalla routine... Leggere il seguito
Da Onceuponablog
CONSIGLI UTILI, HOBBY, LIFESTYLE, MODA E TREND -
Milano è cool come Parigi e ora ve lo dimostro
Milano cool come Parigi? So che un titolo del genere può creare scompensi in qualcuno di voi, quindi farò una premessa necessaria. Anch'io amo... Leggere il seguito
Da Lilimadeleine
CUCINA, LIFESTYLE -
Convergenze parallele (osservazioni generali in margine agli Esami di Stato)
Ci sono cose che non si possono pubblicare in forma narrativa, o per lo meno non in tutti i tempi. Così, mentre l’attesa degli esiti ufficiali degli orali... Leggere il seguito
Da Povna
DIARIO PERSONALE, PER LEI, SCUOLA -
Talenti emergenti| Unodi100
Unodi100 è un piccolo brand torinese estremamente interessante.Gaia e Maura, con l’aiuto di Massimo che si occupa della comunicazione, realizzano artigianalment... Leggere il seguito
Da Cchissima
LIFESTYLE, MODA E TREND
Dossier Paperblog
- Stilisti
- Stilisti
- Musicisti Stranieri
- Aziende
- Musicisti Italiani
- Attori
- Attori
- Programmi TV
- Attori
- Stilisti
- Attori
- Attori
- Stilisti
- Attori
- Attori
- Attori
- Attori
- Internet
- Attori
- Stilisti
- Fotografi
- Attori
- Musicisti Stranieri
- Musicisti Stranieri
- Gruppi Musicali Italiani
- Attori
- Internet
- Attori
- Mete
- Attori
- Attori
- Riviste
- Attori
- Gruppi Musicali Italiani
- Attori
- Attori
- Personalità Gossip
- Attori