Met 2015: Il tema era "vestirsi di merda"
Da Lazitellaacida
Forse
Anna Wintour non sa più che tema proporre, forse ha finito gli argomenti, forse
rimane da fare solo una mostra sull’evoluzione del poliestere dal dopoguerra ad
oggi (che pensandoci non sarebbe così male, Anna pensaci). Di fatto da dopo la
mostra su Prada (2012, io c’ero) non c’è stato più nulla di interessante.
Di
esteticamente interessante.
Quel
genere di temi che ti fa venire voglia di vedere cosa si sono messe.
Nel
2013 è stato Punk: Chaos to Couture e tutte ci ricordiamo come si era conciata
Madonna.
Nel
2014 è stato Charles James: Beyond Fashion e tutte ci ricordiamo Katie Holmes
vestita da Bella.
Nel
2015 il tema è China: Through the looking glass. E tutte ci ricorderemo lo scempio color frittata di Rihanna, l’immenso derrière di Beyoncé, le cosce di
Jennifer Lopez.
Da
insider io ve lo dico: quando qualche brand di moda fa una collezione a tema
Paolo Sarpi è perché si vuole battere cassa. I cinesi sono tra i pochi che
spendono, sono tanti e fanno gola a tutti. Quindi pioggia di raso
elasticizzato, colletti alla coreana e sandali flatform.
Anna
non è da meno e quindi ha pensato di rendere omaggio all’ondata di personalità,
influencer e attrici cinesi che affollano ormai da anni i red carpet (le varie
Bing Bing, Chin Wong etc non le conto più, ormai sono tutte uguali).
Credo a
questo punto che quest’anno abbia più senso fare la rassegna al contrario e
anziché premiare gli abiti più belli, gli abbinamenti più sensati, le scelte
più ammirevoli, sia più divertente buttarla in CACIARA come hanno fatto loro e
all’urlo di MA ALLORA VALE TUTTO, cominciare a riderci sopra, a ridere anche e
soprattutto della Wintour che dal gotha della moda è temuta come l’Isis in
Vaticano ma che quando cerca di imporsi ad una mailing list di un centinaio di
personalità tra le più importanti e socialmente influenti del mondo, non conta
un cazzo ed empaticamente la trovo più simpatica perché è quello che prova
qualsiasi casa di moda quando regala una borsa ad una blogger nella speranza
che pubblichi una foto e alla fine non la fa.
Guo Pei Couture
Il più
grande WTF della serata ovviamente è stato tutto per la mega frittata di
Rihanna: regina di stile, di buone maniere e minimalismo. Nel suo farla fuori
dal vaso si è degnata di seguire il tema e la scelta sicuramente non è stata
casuale o spontanea. Anna lo sapeva.
L’opulenza
del mantello a strascico è straordinaria, la lavorazione è immensa, il peso
sarà indicibile. Più la guardavo e più mi chiedevo: “ok ma sotto cos’ha?”.
Morirò con
questo dubbio.
Sa
assumersi dei rischi la ragazza, bisogna darle merito. Il risultato è
tragicomico, i siti di memes ringraziano. Rihanna, per fortuna che ci sei.
Voto: 9
Balenciaga
Io Gaga
l’apprezzo come cantante. Molto più come cantante che come personaggio.
Personalmente
aborro quelle che sentono di dover fare sempre uno statement estetico, un po’
come Lena Dunham. Non dico che dobbiamo essere tutte degli angeli di Victoria,
però anche continuare a (tra)vestirsi con look discutibili solo per il gusto di
poter dire “sono brutta e me ne vanto” mi sembra quasi peggio di quelle che
vanno in giro senza mutande. Insomma Gaga non avrà i lineamenti perfetti ma di
certo non è quella donna esteticamente non gradevole che vuole farci credere. E
allora perché insistere?
Ad ogni
modo il suo look Balenciaga per la serata è certamente a tema. La scelta del
copricapo, forse un omaggio alla Statua della Libertà. Il make-up, il solito
modo di dire “anche stasera sono cessa”. Voto: 8
Moschino
Madonna
avrà il difetto che ci crede troppo, che non molla manco a morire, manco
tirarla giù dal palco di forza lei pensa a ritirarsi. Io le voglio bene. Voglio
bene a quest’adorabile vecchina con un ego spropositato, una diva che si merita
di essere trattata da diva e che gode di tutti i vantaggi collegati al suo
status. A lei concedo tutto, a lei perdono tutto. Anche l’eccesso di chirurgia
estetica, anche l’ora di ritardo ai concerti, anche una struttura scenica che
impedisce di godere dello spettacolo a chi non si può permettere la tribuna.
Picchiami, straziami ma io continuerò a consumarmi i polpastrelli sulla
tastiera pur di litigarmi l’ultimo biglietto per il concerto su Ticketone.
Ecco
quindi che non mi stupisco di vedere che ha un viso più bello del mio che ho 24
anni meno di lei. Non mi stupisco di vederla vestita come una madonna
addolorata da Fazio o come un cartello promozionale di Moschino al Met.
A quel
Jeremy Scott lì io gli taglierei le mani all’altezza dei polsi pur di non
vedere un’altra sfilata a tema “cianfrusaglie” come le ultime ma finché il fatturato
va, lasciamolo andare. In Cina son contenti di farvi le vostre cover a
forma di patatine del Mac.
L’abito
è adorabilmente fuori tema (o forse lo è perché è Made in China?) ma Bitch, I’m
Madonna.
Voto: 7
Giles
Solange
Knowles è quel fenomeno indie che vive di rendita del suo cognome e di quella
splendida scenata muta in ascensore risalente al Met dell’anno scorso. Ci
stiamo ancora chiedendo tutti che sarà mai successo tra Solange e Jay Z ma di
fatto Beyoncé e marito hanno concluso il tour e nessuno ha saputo più nulla.
Quei due non me la raccontano tanto giusta e Beyoncé che se la faceva con Obama
sarebbe stato il più bello spin off di Scandal mai pensato ever.
Solange
ci crede tantissimo e fa male. Fa proprio male agli occhi. Ma il tema era
“vestiti di merda e fai incazzare la Wintour” quindi per una volta non è andata
fuori tema. Voto: 7
Givenchy Couture
Beyoncé
è un’altra timidona che comincia a farmi una gran tenerezza. Il suo ultimo
album è stato tutto un ansimare mezza nuda, come se la cantante più di successo
degli ultimi 20 anni avesse ancora bisogno di dimostrare qualcosa. Voleva
dimostrarlo a noi o a Jay Z? Da una che canta il femminismo e le gioie della
vita da single poi non mi aspetto che faccia video dove si struscia come una
gatta in calore su una sedia. Ci sono mille modi per affermare la femminilità
per una donna e odio quando viene scelto sempre lo stesso, il corpo. Motivo per
il quale questi abiti fatti di nulla mi fanno diventare più moralista bacchettona
di una nonna ciellina. Non riesco a considerarlo “solo un abito”. Lo considero
un insulto a tutto quello che penso dovrebbe essere una donna. Insieme a Jay Z
sembrano un protettore con un escort. Quella coda alta di capelli –spero-
posticci poi è stata la ciliegina sulla torta del pessimo gusto. Voto: 3
Atelier Versace
Di
Jennifer Lopez ho cercato foto frontali ma non ne ho trovate, il che mi fa
pensare che sia stata tutta la serata a farsi fotografare di lato con il suo
classico sguardo da smandrappona.
A Jennifer
cosa posso dire? Lei è così. Le mutande non vuole mettersele. Voto: 5
Peter Dundas per Roberto Cavalli
Kim
Kardashian ha indossato un Dundas per Cavalli, forse la prima uscita di un
abito di Dundas da quando è passato da Pucci a Cavalli (ma se ne era mai
andato?).
Come
già visto altrove l’abito ricorda moltissimo un Givenchy di qualche anno faindossato da Beyoncé, nonché l’abito di
quest’anno indossato da Beyoncé. La colpa non è di Kim, semmai di chi
quest’abito l’ha disegnato.
Nulla
di nuovo, non esiste essere umano sulla terra ormai che non abbia –già- visto
il derriere di Kim Kardashian. La vera novità sarebbe coprirlo.
Voto: 5
Dior Couture
Jennifer
Lawrence! C’è ancora! E’ un po’ che non la vedevamo ribaltarsi sui red carpet,
no?
La
differenza è che l’abito dice poco o nulla. Il brutto di questo accordo con
Dior è che in tutto questo tempo che l’hanno vestita ancora non sono riuscita a
mettere a fuoco il suo stile. Qual è il suo stile? L’abito confettoso degli Oscar del 2014? L’abito rosso super vamp del 2014? Gli abiti corti? Gli abiti a
colonna? Capiamoci, perché a me pare che tutto questo sperimentare abbia
portato solo tanta confusione. Lei, poretta, mi pare sempre un pesce fuor
d’acqua. Voto: 5
Michael Kors, Ralph Lauren
Kate
Hudson e Anne Hathaway sono le nemicheamiche di un capolavoro del cinema degli
ultimi anni. Sono state tra le poche a ricordarsi che anche il color oro è
tipico delle cineserie.
Tra le
due vince a mani basse Kate Hudson non solo perché è più simpatica, ma anche
perché Anne è bff di Valentino e non ne approfitta abbastanza.
Valentino, Altuzarra
E a
proposito di Valentino e di serie tv: Claire – pazza Carrie – Danes di Homeland
e Keri – Elizabeth la russa – Russel di The Americans.
Se non
guardate queste due serie non sapete cosa vi perdete, ma soprattutto The
Americans che parla della vita di due spie russe nell’America degli anni ’70
fornendo quindi mille spunti di styling più di Pinterest.
La
povera Claire ha esagerato con il trucco e l’abito non solo non segue il tema
(e vabbhé), ma pure non sembra un Valentino. Peccato mortale. Voto: 5
Keri ha
scelto Altuzarra (per me rimane Altazurra) il colore giusto ma l’abito non le
rende giustizia. Forse è solo fittato male, sarebbe stato una splendida
occasione per esaltare la bellezza raffinata e semplice di colei che è
diventata famosa per i suoi riccioli in Felicity. Voto: 6
Giambattista Valli
Allison
Williams è una alla quale non darei 10 cent per la strada e poi mi si presenta
al braccio di Giambattista Valli al Met.
Lo
stesso Giambattista che allunga un abito couture a Lena Dunham.
Lo
stesso eh.
Quindi
alla fine pensi, dai, c’è speranza. Voto: 9
Penso
di non essere stata l’unica a stupirsi quest’anno a vedere quei Prada al
Met.
Emily,
una delle mie preferite, per me è la migliore della serata: lo stile rigido e
impostato di Prada che sempre poco o nulla concede all’effimero mondo dei red
carpet, quest’anno è stato perfettamente adatto non solo alla serata ma pure al
tema. Un plauso poi alla mia adorata Emily, mio idolo di perfezione assoluta. Voto:
9.5
Ah poi
c’è Kerry, quella che ci prova sempre troppo, quella che un po’ basta Olivia
Pope, un po’ basta fare i gladiatori, cioè basta dai. Avrei messo delle scarpe
arancio corallo che l’ensemble in sé mi pare tutto un po’ eccessivo. Eccesso di
tessuto per altro. Voto: 5
Olivia
Wilde, la dimostrazione che anche con una forma del viso squadrata si rimane
dolcemente femminili. L’abito è un tipico Prada, il tutto mi pare un dejavù di
qualcosa di già visto in passerella (soprattutto i guanti) ma non dispiace.
Voto: 7
IL
GRUPPO DELLE VESTITE DI MERDA CHE HANNO SEGUITO IL TEMA
Chloè
Sevigny - J.W. Anderson; Georgia
May Jagger - Gucci; Maggie
Gyllenhaal - Roland Mouret
Vedi
cosa succede a seguire il tema? Mai più Anna, ti prego. Mai più.
IL
GRUPPO DELLE BELLISSIME CHE STAREI A CONTEMPLARE PER ORE
Jaime King - Jason Wu per Hugo Boss; Gigi Hadid - DVF
Sono
bellissime, ciao.
IL
GRUPPO DI QUELLE CHE HANNO FATTO I COMPITI E HANNO VINTO
Sarah
Jessica Parker - H&M; Sienna
Miller - Thakoon
Non mi
avrete, non mi avrete mai. Io che con i DVD di Sex & The City c’ho fatto
l’università e poi c’ho riempito qualche centinaio di serate nei miei primi
anni a Milano non mi avrete mai.
Adoro
quel telefilm e credo che non esista argomento nella vita di una donna che per
il quale io non possa citarvi a memoria una puntata di SATC. Sarah Jessica
Parker per me è una brava attrice ma anche una dei migliori personaggi dello
showbiz americano che sa giocare con la Moda.
Al Met
lei è ancora Carrie, una che sa prendere seriamente la serata ma sa anche divertirsi.
L’abito
è un custom H&M che riesce a lanciare riferimenti allo stile asiatico senza
esagerare ma il vero capolavoro è il copricapo di Philip Treacy, mastro
cappelliere inglese, che riesce a produrre dei semplici capolavori di
ingegneria. Per me vince tutto, voto: 10
Sienna,
dopo un periodo di malvestitismo immediatamente successivo alla gravidanza è
tornata la regina di stile che è sempre stata.
Si sa
che io amo i pantaloni nei momenti in cui nessuno se li aspetta (agli Oscar, ai
matrimoni, al Met) e infatti trovo la
scelta di questo completo deliziosa: attuale, occidentale e con qualche
delicato riferimento al tema della serata. Brava Sienna che non sbaglia mai un
colpo. Voto: 9
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