Magazine Salute e Benessere

Metabolismo e obesità

Creato il 13 maggio 2013 da Sportnutrizione

sport nutrizione obesitaAlzi la mano chi, almeno una volta, non ha sentito dire: “ingrasso solo respirando” oppure:  “come fa quello a mangiare tutto quello che vuole senza  essere obeso?”. Frasi e domande dette a caso, ma che in alcuni casi, dal punto di vista metabolico,  hanno un fondo di verità.

Uno studio condotto negli anni ’80, pubblicato su “Metabolism”, porta come esempio il comportamento difettoso del metabolismo sulle persone obese. Secondo questo studio, la parte del metabolismo che ha la funzione di mantenere costante il peso corporeo, attraverso la dissipazione tramite calore dell’energia introdotta con gli alimenti, presenta un evidente mal funzionamento.

Per capire tutto questo iniziamo a capire cos’è il metabolismo:

DEFINIZIONE: Il metabolismo è la spesa  energetica del nostro organismo utile per affrontare tutte le sue  funzioni fisiologiche. Esso si può dividere in tre meccanismi metabolici: metabolismo basale, metabolismo termogenico e metabolismo per attività.

METABOLISMO BASALE

il metabolismo basale rappresenta  la minima spesa energetica per la sopravvivenza dell’organismo. Esso  costituisce il 65-75% del metabolismo totale, di cui il 50% è implicato nella  gestione della temperatura corporea. Il metabolismo basale diminuisce del 2-3% circa ogni decade  di vita, a causa della diminuzione delle attività cellulari e della diminuzione  della massa magra. Le sue variazioni tra gli individui dipendono soprattutto  dalla muscolatura, dalla superficie corporea, dalla massa magra (tutto ciò che  non è tessuto adiposo), dai livelli ormonali circolanti e dalla genetica. Le  donne hanno un metabolismo basale inferiore rispetto agli uomini (5-10% in meno),  a causa della minore quantità di massa magra e della maggiore quantità di  tessuto adiposo.

METABOLISMO TERMOGENICO

è la  capacità delle cellule di produrre calore. Esso è rappresentato da una parte  obbligatoria, per il mantenimento della temperatura corporea a 37° C, e da una  parte facoltativa  innescata per la produzione di calore in seguito ai  cambiamenti della temperatura ambiente. Un aspetto della termogenesi è quella indotta  dalla dieta (TID). Essa si compone di due varianti, quella obbligatoria dovuta  alla quantità di energia spesa per la digestione, l’assorbimento e l’utilizzazione  degli alimenti, e quella facoltativa, determinata dall’ingestione di un  pasto, la cui funzione è essenziale affinché si abbia la dissipazione  dell’energia, sottoforma di calore, quando l’introito calorico eccede  le necessità dell’organismo. Questo meccanismo ancestrale è molto  importante per mantenere costante il peso corporeo nel tempo.

METABOLISMO LEGATO ALL’ATTIVITA’ FISICA

L’ultimo meccanismo  metabolico è il dispendio energetico legato all’attività, definito come la spesa energetica della vita di relazione. Esso comprende sia  il dispendio energetico per l’esercizio fisico programmato come lo sport,  sia un dispendio energetico, definito N.E.A.T. (nonexercise activity thermogenesis),  che interessa tutte le calorie che si bruciano con quei  piccoli gesti quotidiani, come camminare, scendere e salire le scale, cucinare,  lavare i piatti, fare lavori manuali ecc..

Riprendendo lo studio  pubblicato su “Metabolism” si afferma che la risposta metabolica  susseguente all’assunzione di cibo o all’esposizione al freddo  (come abbiamo visto definita termogenesi facoltativa), è meno importante negli  obesi rispetto alle persone normopeso. Questo studio ha dimostrato, per la prima  volta, che negli obesi esiste una maggior conservazione dell’energia e  una minor spesa energetica in seguito a stimoli esterni. Ulteriori studi hanno  definito che la causa del problema è la parte facoltativa della termogenesi, la  quale non riesce a fare il proprio dovere rispetto al motivo per cui è stata  creata.

sport nutrizione metabolismo
COME DIAGNOSTICARE I DIFETTI DEL METABOLISMO?

Valutiamo la differenza tra lo stimare e calcolare del metabolismo:

STIMARE: esistono formule matematiche che tengono del peso, altezza o il  calcolo della superficie corporea, che insieme  danno una stima del metabolismo basale.  I calcoli che venogono fatti sono svariati e tutti fatti in base al  soggetto valutato (obesi, normopeso, bambini, adolescenti, anziani).  Questi calcoli non sono precisi, infatti danno un errore del 10-30% rispetto al valore reale  individuale. L’errore aumenta se la stima viene fatta in soggetti che  sono già a dieta o che hanno perso già peso (a causo del cambiamento dello  stato di idratazione dell’organismo).

MISURARE: misurare il metabolismo vuol dire effettuare una calorimetria indiretta, una  metodica di riferimento veloce e non invasiva. Semplicemente viene misurato il consumo consumo di ossigeno e di anidride carbonica espirata in un certo intervallo di tempo. Questi dati vengono poi rapportati al metabolismo basale, ottenendo quindi l’effettiva misurazione del metabolismo. La misurazione vera e propria del metabolismo  pone le basi per un corretto programma nutrizionale. Infatti, dare una dieta  molto al di sotto del proprio metabolismo induce una perdita di massa magra, con   conseguente diminuzione o blocco del metabolismo stesso. In queste  condizioni è più probabile che il dimagrimento si fermi molto presto.

Per effettuare un calcolo ancora più preciso e quindi difetti termogenici  o le cause di un dimagrimento lento, è possibile misurare il metabolismo dopo  aver assunto un pasto, in modo da verificare se l’organismo risponde ad  uno stimolo esterno come l’introduzione del cibo.

Uno degli strumenti di misura è l’Armband, una fascia tricipitale che viene portata  durante tutto il giorno. Questo oggetto è in grado di registrare il movimento, la  temperatura cutanea, l’accelerazione lineare del corpo ecc. I dati  registrati vengono poi elaborati per identificare se il tempo di attività  fisica e la sua quantità siano adeguati all’introito calorico. È un  ottimo strumento per approfondire lo stile di vita dei soggetti obesi.

INDIVIDUARE LE CAUSE DEL DIFETTO METABOLICO

Sappiamo che l’obesità  ed il sovrappeso sono causati da un alimentazione eccessiva rispetto alla spesa energetica giornaliera. Ma in numerosi casi di obesità l’eccesso di grasso non può essere ricondotta a questo semplice rapporto cibo-spesa energetica, il che lascia supporre che vi siano altre variabili in gioco. In  questi casi approfondimenti di tipo fisiologico, ormonale e metabolico sono doverosi.  Dal punto di vista metabolico abbiamo visto che esistono strumenti in grado di valutare il corretto metabolismo. E’ anche vero che per i soggetti tendenti all’obesità i dati ormonali e metabolici sono spesso di difficile interpretazione. Esistono infatti varianti geniche  nella popolazione che permetto all’individuo di incamerare in modo più  efficace grasso e varianti geniche che determinano una minore efficienza  termogenica nel dissipare energia sottoforma di calore (polimorfismi FTO, Beta  e Alfa adrenergici).

Quindi, per queste persone, è fondamentale individuare il difetto metabolico, così da avere un quadro clinico chiaro e intervenire di conseguenza con trattamenti personalizzati, capaci di aumentare l’efficienza  metabolica.

In conclusione possiamo dire che probabilmente un obeso non diventera mai uno “smilzo”, ma che attraverso cure mirate possa raggiungere un peso normale e adatto alla propria salute.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :