Metalli preziosi KO senza gli stimoli della Federal Reserve americana

Da Metallirari @metallirari

Ben Bernanke, presidente della FED (Federal Reserve), ha annunciato che presto il programma di stimolo all’economia potrebbe subire dei rallentamenti. In altre parole, la banca centrale americana smetterà di stampare carta moneta. Di conseguenza tutti i futures di oro e argento sono scesi ai livelli più bassi mai registrati negli ultimi due anni e mezzo.

Il programma di stimolo per l’economia (Quantitative Easing) ha contribuito notevolmente negli scorsi anni alla crescita delle quotazioni di tutti i metalli preziosi, ma ora stiamo assistendo al processo inverso. L’oro ha toccato i 1.294 dollari/oncia, mentre l’argento è sceso fino a circa 19 dollari/oncia. Quest’ultimo ha già perso circa il 34% del suo valore da inizio anno e secondo alcuni analisti è destinato a raggiungere un valore compreso tra i 10 e i 15 dollari/oncia a breve termine.

I metalli preziosi non sono però i soli ad avere innescato la retromarcia. Anche il rame ha imboccato una tendenza al ribasso in conseguenza della revisione delle politiche monetarie americane. Secondo la Reuters, gli investitori temono che il rallentamento di acquisti di titoli di stato americani da parte della FED, sarà molto negativo per tutto il settore immobiliare, che rappresenta la maggior fonte di domanda per i metalli. Inoltre, le preoccupazioni circa lo stato di salute dell’economia cinese, spingono in discesa i prezzi del rame. Raggiungendo i 6.692 dollari peril tonnellata, il rame ha toccato il più basso livello da ottobre 2011.


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