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METALLIC TASTE OF BLOOD, Metallic Taste Of Blood

Creato il 17 settembre 2012 da The New Noise @TheNewNoiseIt

Metallic Taste Of Blood

Nei Metallic Taste Of Blood Eraldo Bernocchi si trova assieme ad alcuni musicisti di assoluto pregio: il bassista Colin Edwin (Porcupine Tree), il tastierista Jamie Saft (Zorn, Bad Brains, New Zion Trio, Black Shabbis) e il batterista Balázs Pándi (Obake, collaborazioni con Merzbow, Zu, Venetian Snares e il progetto Wormskull con Bong-Ra). Una formazione, questa, sulla carta molto interessante per chiunque frequenti – anche in maniera saltuaria – lidi musicali open-minded e dal giusto piglio sperimentale, lontani dal preconfezionato e da luoghi comuni assortiti. In effetti, la proposta qui non si fissa volutamente su di un determinato linguaggio, anche se il groove serve spesso come collante e detta una base su cui far collidere le molteplici esperienze dei quattro. L’impressione è quella di una lunga improvvisazione suddivisa in più capitoli, che fungono da altrettante stanze in cui le varie personalità giocano di volta in volta con sprazzi jazz, dub, prog, trip-hop, metal, ambient e persino con elementi neoclassici e mediorientali, amalgamando tutto per ottenere un disco affascinante, frutto di un’autentica pulsione esplorativa. Di pari passo con gli stili messi in campo, il mood dell’album muta forma e si reinventa lungo le dieci tracce, così da offrire all’ascoltatore una sorta di caleidoscopio sonoro in cui si passa con disinvoltura da atmosfere notturne a luminosi spazi aperti, da gelo metallico a calore mediterraneo, senza che per questo s’avverta un senso di frattura o un eccessivo stordimento. Sarà scontato da scrivere, ma è necessario amare l’esplosione di aromi e profumi tipica del crossover o si finirà per essere sopraffatti da un lavoro ricco e denso di input, ma è proprio l’assenza di barriere l’ingrediente segreto che fa passare Metallic Taste Of Blood da divertimento tra musicisti a momento di condivisione e interazione con l’ascoltatore. Insomma, siamo di fronte a  un album che si disvela ascolto dopo ascolto, senza mai smettere di mostrare nuovi spunti e nuove prospettive.

Tracklist

01. Sectile
02. Schizopolis
03. Glass Chewer
04. Bipolar
05. Maladaptive
06. King Cockroach
07. Crystals And Wounds
08. Fist Full Of Flies
09. Twitch
10. Transverse

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