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Metanodotto per l’acciaieria Arvedi: lo stato di servitù è pronto

Creato il 11 marzo 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

CREMONA Lo stato di servitù è ormai costituito. Il Comune ha già approvato la bozza di convenzione con l’acciaieria Arvedi, prendendosi un impegno preciso; non sarà piantato in via Acquaviva nemmeno un albero né di medio né di alto fusto per non disturbare il metanodotto con cui la Snam porterà gas metano. Saranno collocate infatti infatti due tubazioni per lo svolgimento dell’attività industriale: non è ancora precisato però, nei documenti ufficiali, l’uso specifico dell’aumento di fornitura del metano. Non è certo se sia finalizzata all’aumento di produzione previsto da tempo oppure no.

L’acciaieria ha chiesto e ottenuto recentemente l’archiviazione della valutazione d’impatto ambientale sull’aggiornamento dei dati di produzione, che comportano un incremento dell’attività, grazie al nuovo forno di fusione dei metalli. Uno stop già annunciato durante la prima riunione del 2015 dell’Osservatorio Arvedi, in gennaio. Non è accantonata da parte dell’acciaieria, però, la possibilità di presentare una nuova domanda di auemento della produzione a Cremona.

L’Arvedi verserà comunque mille euro di indennizzo per l’uso a tempo indeterminato del terreno su cui passeranno le tubazioni, di proprietà municipale: l’autorizzazione dell’opera non è ancora stata rilasciata e dipenderà dal settore Ambiente dall’amministrazione provinciale, che ha già avviato le pratiche per analizzare il progetto e l’impatto ambientale, compresi gli espropri. Il via libera sembra però avvicinarsi: la pressione sarà di 24 atmosfere, il diametro di 25 centimetri ma la portata non è ancora nota. L’industria siderurgica già consuma 80 milioni di metri cubi di metano all’anno, il doppio dell’intera città. Gli effetti interessano soprattutto le migliaia di abitanti della zona residenziale confinante con le industrie.

Al Comune di Cremona è stato chiesto solamente un parere ed ecco la bozza di convenzione già pronta.

La provincia di Cremona sta infatti diventando una ragnatela di metanodotti e delle loro derivazioni, che stanno interessando quasi tutti i 115 Comuni compresi gli stoccaggi e le centrali di immissione di metano. Le nuove condutture in fase di approvazione oggi sono quelle fra Agnadello e Sergnano, Agnadello e Sergnano ma anche Ripalta Agnadello e Sergnano, nel Cremasco.


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