Il Comune di Cremona sta cercando una soluzione complicata: soddisfare le esigenze della Snam, che vuole allacciare un nuovo metanodotto all'acciaieria Arvedi, con la necessità di salvaguardare aree di bosco. Il Comune ha manifestato questa volontà durante la conferenza dei servizi del 30 aprile, una riunione tecnica tenutasi in Provincia, anche con la partecipazione del Comune di Sesto, di Snam Rete Gas e Autostrade Centro Padane. E il tracciato del metanodotto è stato valutato oggi alle 14, per eventuali modifiche: un incontro era in programma in via Acquaviva, presente la Snam.
Le domande sono molte, e non sono mancate osservazioni e critiche. Come fa un metanodotto a inserirsi in un contesto naturale? Che identità abbiamo se un'opera simile diventa naturalmente elemento di un bosco? Anche per questo non va trascurata l'ultima newsletter del consigliere regionale del Ncd Carlo Malvezzi, che parlando dell'Expo ribadisce il protagonismo dell'uomo nella storia e sul pianeta: non è un intruso l'uomo rispetto a vegetali e animali.
L'industria umanamente prende il posto della natura: il panorama nella zona del porto canale, di via Riglio e via Acquaviva è molto cambiato. Gli atti amministrativi cercano continuamente mediazioni con un'industria sempre più estesa: una valutazione dell'insieme non esiste, poiché l'amministrazione, sulla base delle leggi nazionali e regionali, valuta o autorizza singoli frammenti, opere e interventi singoli, non il disegno complessivo, come i comitati ambientalisti spesso sostengono, e come ribadisce frequentemente il comitato di quartiere di Cavatigozzi, frazione di Cremona.