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Metodo stamina: richiesto il il rinvio a giudizio per Davide Vannoni e altre 12 persone

Creato il 17 luglio 2014 da Nicola933
di Rosalba Caruso Metodo stamina: richiesto il il rinvio a giudizio per Davide Vannoni e altre 12 persone - 17 luglio 2014

GiustiziaDi Rosalba Caruso. Ieri mattina, il pm Raffaele Guariniello ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ideatore del metodo Stamina, Davide Vannoni, e altri 12 indagati. I soggetti sono stati accusati di associazione a delinquere e truffa. Tra le persone rinviate a giudizio, oltre a Davide Vannoni, ci sono il suo braccio destro Mario Andolina, Gianfranco Merizzi, presidente dell’associazione farmaceutica Medestea, la biologa Erica Molino e Carlo Tomino, componente dell’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco).

La posizione di altri otto indagati (fra cui uno deceduto) è stata stralciata ed è possibile che venga risolta con una proposta di archiviazione. Tra questi Mauro Delendi, ex direttore dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste, che aveva stipulato un accordo con Vannoni nel 2009. Non c’è richiesta di rinvio a giudizio anche per i biologi Klimenko Vyacheslav e Olena Scheghelska (fatti arrivare da Vannoni a Torino per lavorare al metodo Stamina), per il docente del Politecnico Luigi Bistagnino (socio della Re-Gene Srl che era stata costituita da Vannoni), per Gabriele Tomasoni, coinvolto nell’indagine in qualità di direttore della Unità operativa anestesia e rianimazione degli Spedali Civili di Brescia, né per Giuseppe Mauriello Romanazzi, indagato per esercizio abusivo della professione di biologo, sempre a Brescia. Il soggetto deceduto è il medico Luciano Ettore Fungi, ex direttore e anestesista del poliambulatorio Lisa di Carmagnola in cui vennero effettuate delle somministrazioni del metodo Stamina.

Oltre alla generale accusa di truffa e associazione a delinquere, il pm, contesta a Vannoni l’esercizio abusivo della professione medica, la diffamazione e la sostituzione di persona e, a vario titolo contesta agli altri indagati la somministrazione di farmaci diversi da quelli dichiarati e il commercio di prodotti medicinali imperfetti, nonché l’abuso d’ufficio da parte dei medici di Brescia. L’udienza preliminare si aprirà il 4 novembre.

L’inchiesta sul metodo stamina si è conclusa nell’ aprile scorso. La terapia proposta da Davide Vannoni utilizzava le cellule staminali senza un protocollo scientifico validante.  La cura sperimentale veniva applicata a soggetti affetti da malattie neurologiche degenerative. Secondo le indagini  Vannoni e gli altri avrebbero operato su 101 pazienti identificati (e sui 37 donatori) ”senza eseguire o far eseguire i test necessari prima dell’impiego del prodotto sull’uomo, così indebitamente trasformato in cavia”, e ”in assenza di qualsivoglia pubblicazione scientifica atta a identificare le caratteristiche del cosiddetto metodo Stamina e a renderlo consolidato e riconoscibile”. La somministrazione sarebbe avvenuta omettendo le adeguate informazioni ai pazienti sulla terapia, la natura dei trattamenti e i possibili rischi.

A carico di Vannoni è già in corso un processo per tentata truffa alla Regione Piemonte: avrebbe tentato di ottenere 500mila euro per una sua onlus, primo step  di un finanziamento da due milioni di euro per aprire un laboratorio, di cui pero’ secondo l’accusa mancavano i requisiti.

Intanto Vannoni su facebook lancia l’ appello per una colletta di di 6000 euro, che servirebbero a pagare le spese per evitare che si fermi la ricerca.


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