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Metodo Vannoni: continuano i casi di bambini che chiedono di sottoporsi al trattamento con cellule staminali

Creato il 06 marzo 2013 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

conservazione cordone ombelicaleDopo Celeste e Gioele, che sono riusciti ad accedere alle cure compassionevoli, e dopo Sofia, che sta ancora lottando, si moltiplicano in queste ore sul web i casi di altri bambini affetti da gravi patologie che chiedono di potersi sottoporre alle cure compassionevoli secondo il metodo Vannoni: ecco la storia di Vittorio, 26 mesi.

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Vittorio è affetto da leucodistrodia a cellule globoidi, altrimenti detto morbo di Krabbe. si tratta di una patologia neurodegenerativa rara e grave. Vittorio e la sua famiglia avevano, come molti altri bambini, fatto richiesta per essere ammessi alle cure compassionevoli secondo il cosiddetto metodo Vannoni (illustrato anche nei recenti servizi della trasmissione televisiva Le Iene) presso gli Spedali Civili di Brescia.

Come molti sanno, presso questa struttura le cure compassionevoli sono state sospese dal ministero della Sanità perché ritenute pericolose, ma una sentenza del giudice ha il potere di consentire ai piccoli di continuare le cure. Proprio per questo molte famiglie con bambini affetti da gravi patologie hanno fatto ricorso al giudice per richiedere che i piccoli possano continuare le loro cure, che in molti casi avevno già iniziato a dare i primi risultati.

Così hanno fatto anche Vittorio e la sua famiglia. Una prima ordinanza del giudice da il via libera alle cure compassionevoli secondo il metodo Stamina Foundation (o metodo Vannoni) ma la sentenza definitiva cambia le carte in tavola. Il giudice infatti ha disposto che il bambino dovrà essere trattato non presso gli Spedali Civili di Brescia ma presso l’ospedale di Monza, dove il tipo di trattamento somministrato è diverso rispetto a quello dell’ospedale di Brescia. Di qui la protesta della famiglia, che descrive le cure consentite dal giudice come “una terapia del tutto inefficace” e che chiede invece di poter decidere sulle cure per il proprio piccolo.

Intanto in rete impazza il dibattito sulla questione e sono molte le persone che si esprimono in favore di queste famiglie. Per il momento, però, è soltanto la sentenza del giudice ad avere voce in capitolo.

Leggi anche la storia della piccola Sofia e guarda il servizio de Le Iene

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